Strutture balneari da smontare? È guerra tra operatori e Soprintendenza: “guardiamo al Modello Manfredonia”

E’ polemica tra operatori del settore balneare e Soprintendenza sulla necessità di smontare le strutture dalle coste durante l’inverno. Federbalneari guarda al caso Manfredonia.

porto-cesareo

È querelle tra operatori del settore balneare e Soprintendenza. Alla base di tutto l’ipotesi di sgombero dalle coste da tutte le strutture presenti durante la stagione invernale. Una necessità dettata dalla tutela ambientale quella illustrata dalla sovrintendente Maria Piccareta che nelle scorse ore ha inviato a tutti i sindaci dei Comuni costieri delle province di Lecce, Brindisi e Taranto una lettera, invitando gli stessi primi cittadini a monitorare l’avvenuto smontaggio delle strutture autorizzate solo per il periodo stagionale estivo di riferimento.

Una missiva che non è andata molto a genio ai concessionari del demanio costiero, forti di un accordo raggiunto tempo fa con la Regione Puglia che consente il mantenimento delle proprie strutture per tutto l’anno.

“Il braccio di ferro che si è venuto a creare deve trovare soluzione non attraverso lo scontro tra posizioni, bensì attraverso la sintesi degli interessi delle diverse parti, in quanto questi interessi sono solo apparentemente contrapposti”. Questa la posizione di Federbalnari che si affida al presidente Mauro Della Valle per spiegare: “è evidente che il mondo delle istituzioni deve puntare a strategie di tutela dei beni pubblici tra cui quello fondamentale del paesaggio, ma è bene essere consapevoli che Federbalneari è fermamente convinta che la tutela è quella cercata anche dagli imprenditori, che non hanno il solo scopo di generare ricchezza che si traduce in migliori condizioni di benessere per i cittadini, ma valorizzare il brand turistico della blue economy”.

“Guardiamo al caso Manfredonia”

Interesse imprenditoriale e tutela del paesaggio: queste le posizioni in campo che però secondo Della Valle non entrano in collisione. “Federbalneari – prosegue – ritiene sia auspicabile aggiornare l’istituzione del tavolo tecnico istituito in Prefettura a Lecce dove erano presenti tutti i soggetti interessati: anche alla luce della recente delibera di giunta della città di Manfredonia che vede in sintonia anche la Soprintendenza di Foggia e Bat.

Questo con lo scopo di definire un percorso strategico che porti alla creazione di un progetto magari sperimentale di costruzione del paesaggio costiero della balneazione, e proprio di questo abbiamo ragionato con i consulenti giuridici – il prof. avv. Pier Luigi Portaluri insieme con i suoi colleghi avv.ti Annamaria Ciardo, Leonardo Maruotti e Francesco Romano – e con i consulenti paesaggisti, l’ing. Tommaso Farenga e l’arch. Giuseppe Bortone. Una volta per tutte definiamo insieme i criteri di tutela, di valorizzazione, di fruizione, di utilizzo delle nostre spiagge e delineiamo i manufatti di effettiva facile amovibilità, le loro caratteristiche architettoniche e costruttive, che garantiscano la salvaguardia dei valori ambientali.

Noi faremo la nostra parte, convinti che il futuro dovrà essere frutto di un processo condiviso di custodia vera del paesaggio: considerando la Soprintendenza non il suo avversario, ma il proprio partner istituzionale insieme con le altre figure pubbliche – quali le Capitanerie – chiamate alla tutela del demanio costiero”.



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