Madre Teresa di Calcutta, la piccola matita nelle mani di Dio

Il 5 settembre 1997 moriva Anjezë Gonxhe Bojaxhiu, conosciuta in tutto il mondo come Madre Teresa di Calcutta, una santa al servizio dei poveri.

5 settembre 1997. L’orologio si è fermato alle 19.30, quando la notizia della morte di Madre Teresa di Calcutta ha cominciato a fare il giro del mondo. Un arresto cardiaco ha portato via a 87 anni quella piccola e esile suora che il mondo aveva imparato a conoscere e amare. Da tempo soffriva di cuore e per la sua salute cagionevole aveva dovuto rifiutare l’invito di Buckingham Palace per partecipare ai funerali di Lady Diana. La notizia della morte della principessa, a cui era legata da un’amicizia sincera, l’aveva sconvolta, ma avrebbe pregato per lei. Era in programma una messa, poi i dolori al petto, la visita dei medici del Birla Hospital e l’epilogo.

La missionaria che aveva dedicato la sua vita agli ultimi, che aveva fatto «qualcosa di bello per Dio», non c’era più. Cattolici e non hanno capito subito di aver perso uno dei volti più importanti del XX secolo. Ammirata e rispettata dai potenti della terra era amata dagli abbandonati. Premio Nobel per la pace nel 1979, era per tutti semplicemente “mother”, come la chiamavano in India, dove aveva fondato nel 1952 le Missionarie della Carità per servire “i più poveri tra i poveri”.

Da tempo aveva lasciato il timone della congregazione (che oggi conta più di 400 conventi sparsi in tutto il mondo) nelle mani di sorella Nirmana, sua stretta collaboratrice, ma la sua morte ha comunque lasciato tutti senza parole. Quella piccola donna con il sari bianco e blu (fu scelto perché era il più economico fra quelli in vendita in un piccolo negozio, ma soprattutto perché aveva i colori della casta degli intoccabili, la più povera dell’India), dalla fede salda come una roccia, nonostante i tormenti, curvata dal peso che portava sulle spalle, con il volto segnato dalle rughe e le mani perennemente avvolte da un rosario sembrava indistruttibile.

«Io non sono che una piccola matita nelle mani di Dio» amava ripetere Anjezë Gonxhe (“Bocciolo di fiore”) Bojaxhiu, questo il suo nome di battesimo. Dopo aver ricevuto la «chiamata nella chiamata» durante un viaggio in treno diretto a a Darjeeling ha deciso di vivere in strada, per aiutare i dimenticati, i malati che nessuno si preoccupava di curare. Non ha solo teso una mano, li ha abbracciati, consolati, toccati.

Giovanni Paolo II (in deroga al classico iter) avvia il processo di beatificazione a meno di due anni dalla morte. Nel 2016 è stata proclamata Santa, ma per tutti lo era già.

Sulla semplice tomba bianca è inciso un versetto del Vangelo: «Amatevi gli uni altri come io ho amato voi». Il segreto sta tutto lì.



In questo articolo: