Con l’ambiente non si scherza e, così come ad essere premiate sono ogni anno le coste e il mare più bello, Legambiente pensa bene di bacchettare chi, invece, mette a rischio l’ecosistema compiendo reati che vanno dallo sversamento di rifiuti in mare alla pesca di frodo.
Le notizie che pervengono non sono confortanti: i reati che danneggiano mare e coste sono in aumento tanto che si registrano, da parte delle Forze dell’ordine, fino a 40 infrazioni al giorno, oltre 14mila nel 2013. Numerosi sono i controlli delle Capitaneria di porto e di tutte le Forze di polizia, lo sappiamo, e gli sforzi sono tanti per proteggere l’ecosistema. Nonostante questo, il report di Legambiente 'Mare Monstrum' la dice lunga sull’opera compiuta dai “pirati del mare” e assegna le bandiere nere al Mose e ai giganti del mare, le grandi navi, come anche a Costa Crociere, alla provincia di Salerno, al ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi e al Porto di Molfetta.
Il 22% circa dei reati riguardano lo scarico abusivo che ha visto un incremento del 7,3% negli ultimi anni a causa di inefficace depurazione e scarichi non adeguati. La pesca di frodo, invece, copre il 42% delle illegalità e tra le regioni che, purtroppo, vengono segnalate c’è anche la Puglia, che come la Campania, la Sicilia, la Calabria e il Veneto, fa della pesca una delle attività più rigogliose. Ma, si sa, questa va fatta nei termini e nei modi della legge, rispettando i fermo pesca e le specie protette.
Oltre 2.500 reati, infine, riguardano la violazione del codice della navigazione, mentre oltre 2mila reati riguardano il cemento che, come racconta la cronaca, insieme al ciclo dei rifiuti, rappresenta purtroppo terra fertile per associazioni mafiose.
