Medici esterni in Salento, Comitato ‘Mano Amica’:«delibera adottata a luglio, ma operatori in corsia ad Agosto»

Pochi medici in Salento e la Asl di Lecce affida per il periodo estivo una cooperativa esterna prestazioni specifiche di medici e infermieri: il Comitato per la salute ‘Mano Amica’ interviene a mezzo stampa.

Tendenzialmente, durante il periodo estivo aumenta notevolmente il numero della popolazione da assistere; si pensi, ad asempio, agli anziani che soffrono il caldo più di altri, ma anche ai problemi derivanti da una scarsa idratazione o improvvisi colpi di sole. Eppure, nonostante ciò, nella Asl di Lecce mancano medici e infermieri, soprattutto nei settori vitali come i "Pronto Soccorso", Ostetricia e Ginecologia, Nefrologia, Dialisi, Pediatria e Rianimazione. 

A tal proposito, in deroga a tutte le disposizioni ordinarie, la direzione di via Miglietta ha affidato alla Società di Cooperativa sociale onlus "Novamedica" di Bologna, prestazioni specialistiche di medici e infermieri per un totale di 3464 ore e un corrispettivo di 259mila 440 euro. Un affidamento diretto, provvisorio e in urgenza.

"Peccato però che la delibera n.1214, a firma del direttore Valdo Mellonescrive in una nota stampa il Comitato di Tutela della Salute "Mano Amicache prevede la fornitura delle prestazioni per due soli mesi, a decorrere dal 1° luglio, fino al 31 di agosto, è stata adottata il 21 luglio e vedrà arrivare in corsia gli operatori nei primi giorni di agosto". 

Nel dettaglio, servono medici nei Pronto soccorso degli ospedali di Lecce, Galatina, Scorrano Copertino e Gallipoli. E ancora medici nelle Ginecologie di Copertino e Galatina; nella Dialisi di Casarano e per i turni di guardia nella Pediatria di Scorrano. La fornitura di anestesisti e infermieri di sala operatoria riguarda invece il “Vito Fazzi”.

"Proprio la carenza di infermieri nelle sale chirurgiche registra un serio paradossoprosegue il Comitato – e apre la strada a polemiche di carattere sindacale. Nonostante un avviso di mobilità interna per cinquanta posti, stranamente gli interessati che avevano fatto domanda di trasferimento, convocati a mezzo telegramma non rispondono e lasciano cadere l’opportunità. Su venti convocazioni hanno risposto appena in cinque. Ma allora, si è chiesto più di qualcuno, non è vero che manca il lavoro?".