Per un giorno Tito Schipa cede il posto a Fabrizio De Andrè, in piazza Sant’Oronzo le canzoni del cantautore genovese

La tradizione cede il posto al ricordo. A mezzogiorno in Piazza Sant’Oronzo a risuonare non sarà come di consueto l’inconfondibile voce del tenore salentino, Tito Schipa, ma i brani di Fabrizio De Andrè.

In piazza Sant’Oronzo, a mezzogiorno in punto, Tito Schipa – l’usignolo d’Italia come venne definito da critici e dal maestro Arturo Toscanini – ricorda ai leccesi che è giunta l’ora centrale della giornata. Ogni giorno, la sua inconfondibile voce riecheggia dagli altoparlanti tra lo stupore dei tanti turisti, meravigliati e sorpresi di ascoltare al posto dei ‘tradizionali’ rintocchi delle campane, le canzoni dialettali e non del tenore salentino. Da “Quannu te llai la facce la matina. L’acqua ninella mia nu l’hai menare” all’Ave Maria.

Ogni giorno, tranne domani. L’amministrazione comunale, su proposta del gruppo di Lecce Città Pubblica, ha deciso di rendere omaggio a Fabrizio De Andrè, nel giorno dell’anniversario della sua scomparsa. Se n’è andato l’11 gennaio 1999, a 58anni, stroncato da un tumore dopo aver vissuto una vita «in direzione ostinata e contraria», come amava ripetere.

Alle 12.00 in punto, questa volta, a risuonare nel salotto buono della città saranno cinque brani, cinque tra le più note canzoni del cantautore genovese. Bocca di rosa, Preghiera in gennaio, Nella mia ora di libertà, Don Raffaè, Amore che vieni amore che vai.

«A ventidue anni dalla sua morte Fabrizio De André continua a dialogare attraverso i suoi testi con ciascuno di noi, invitandoci ad essere rivoluzionari nella pratica della fratellanza, della pietà, dell’umanità, oltre le illusioni della società dei consumi – ha dichiarato l’assessore allo Spettacolo Paolo Foresio – ringrazio Lecce città pubblica e in particolare il capogruppo Pierpaolo Patti per aver suggerito all’amministrazione questo momento di ricordo nei confronti di un cantautore e poeta che continua a ispirare anche i più giovani».



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