Turismo, la battaglia persa nel triangolo Lecce-Vernole-San Cataldo

Doveva essere la scommessa vincente della Puglia meridionale e invece dopo 20 anni è rimasto quasi tutto sulla carta. E il modello Lecce-Vernole non è mai decollato come il suo aeroporto.

Doveva essere la scommessa vincente della Puglia meridionale e invece dopo 20 anni è rimasto quasi tutto sulla carta. La battaglia del triangolo Lecce-Vernole-San Cataldo sembra essere una battaglia persa. E il modello Lecce-Vernole non è mai decollato come il suo aeroporto.

Sì, c’è il campo da golf, ed è anche molto bello, tuttavia il golf resta uno sport di nicchia e lo sviluppo travolgente prefigurato alla fine degli anni ’90 non si è visto.
Tanta semina poco raccolto, tanti progetti poco lavoro.

Il territorio tra Lecce-Vernole e il mare, (ricordiamo ancora i titoli urlati dei giornali e le dichiarazioni degli amministratori di circa un ventennio fa) era destinato alla walk of fame e invece eccolo lì, quasi uguale a se stesso.

I punti forti: l’Oasi delle Cesine, il campo da golf, la cittadella fortificata e l’aeroporto turistico

Vediamo nel dettaglio di capirci meglio. I piatti forti dell’offerta dovevano essere quattro: l’Oasi delle Cesine, il campo da golf, la cittadella fortificata e l’aeroporto turistico. Quattro facce della stessa medaglia, due per parte se è possibile. La città di Acaya c’era già da alcuni secoli, l’aeroporto da alcuni decenni, la Riserva naturale delle Cesine da quache anno e il campo da golf da realizzare dal nulla.

Tutto avveniva alla fine degli anni ’90 grazie alla visione avveniristica e al talento politico dell’Amministrazione comunale di Mario Mangione a Vernole, proseguita dalle ottime cose fatte anche dal successore Ferdinando Pedaci. La Provincia era quella di Lorenzo Ria, quella che ha inventato il brand Salento per intenderci, ma poi più nulla. Le Amministrazioni degli ultimi anni avranno avuto altro a cui pensare. Le quattro idee spaziali non hanno mai preso il volo, anzi. Le Cesine, bellissime e ben gestite, restano un patrimonio immenso ma dal difficile equilibrio, poco incline a lasciarsi corteggiare da un turismo in grande stile, il campo da golf vive della sua nicchia e nonostante gli ingenti investimenti le strutture connesse non hanno ancora ‘spaccato’, l’aeroporto è chiuso da quasi 15 anni e Acaya è la bella addormentata che attende di essere risvegliata da chissà quale principe.

Storie alla salentina per intenderci, ancora una volta.



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