«Nessuna opera strategica vale una vita umana», i sindacati chiedono più controlli dopo la morte di Simone

I sindacati esprimono profondo cordoglio alla famiglia di Simone Martena, il giovane operaio di Squinzano che ha perso la vita stamattina a Pisignano, ma chiedono al Governo più impegno sulla sicurezza nei cantieri

«Riponiamo la massima fiducia nel lavoro di investigatori e magistratura, che avranno il compito di accertare dinamica, cause e responsabilità di questo grave infortunio mortale. La Cgil rinnova alle autorità l’invito ad accendere i riflettori sulla sicurezza nei cantieri della provincia, in particolare su quelli complessi, come quelli del gasdotto Tap (l’incidente odierno è accaduto dove si lavora all’interconnesione della rete Snam con Tap). Nessuna opera, per quanto grande e strategica venga definita, vale una vita umana. Conosciamo la sensibilità del prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta, su questo tema. Nel 2020 è inconcepibile morire di lavoro!».

È un Salento distrutto quello che oggi commenta la notizia dell’ennesima morte bianca e la Cgil chiede la convocazione di un incontro urgente in Prefettura. Il dolore per la morte di Simone Martena che ha perso la vita in mattinata, a soli 34anni, quando è rimasto schiacciato nel cantiere di Pisignano da una macchina saldatrice non può e non deve essere vissuta con rassegnazione, quasi fosse un fatto ineluttabile. Non si può continuare a morire sul proprio posto di lavoro nel 2020, quando la sicurezza viene considerata il primo parametro a cui tutti devono attenersi nel momento in cui si avvia un cantiere.

Fragassi-CIGL
Valentina Fragassi

Il segretario generale della Cgil di Lecce, Valentina Fragassi, punta il dito sulla molteplicità di contratti collettivi nazionali che rendono difficoltosa l’azione di rappresentanza sindacale e il monitoraggio sulle condizioni di sicurezza. Sono troppi e differenti i contratti di lavoro che insistono in questi cantieri complessi in cui si costruiscono infrastrutture che lo Stato definisce strategiche: contratto metalmeccanico, ma anche edile, dell’energia o contratto multiservizi. E questo crea confusione anche nei controlli, dicono dalla Cgil.

«La frammentarietà della normativa applicata e lo spacchettamento delle lavorazioni sono fattori di rischio, così come un’organizzazione del lavoro che ricorre spesso a turni massacranti ed a ritmi di lavoro sempre più elevati per rispettare le scadenze. È necessario avviare al più presto un ragionamento complessivo, per l’applicazione armonica della normativa in tema di sicurezza sul lavoro (il d. lgs. 81/2008 e successive modifiche), tanto nel grande cantiere del gasdotto Tap-Snam quanto negli altri cantieri in cui convivono più aziende, che applicano vari contratti e che non sempre consentono ai lavoratori di ottenere tutela e assistenza. Soprattutto è necessario rendere tutti i cantieri accessibili per le dovute e doverose verifiche, senza rendere talune zone di lavoro vere e proprie roccaforti militari».

Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL

Parole dure sono state espresse anche dal Segretario Generale dell’Ugl, Paolo Capone che chiede al Governo di considerare prioritaria la questione della sicurezza sul lavoro: «L’Ugl, nell’esprimere il suo cordoglio alla famiglia della vittima, rinnova l’invito al Governo a considerare la sicurezza dei lavoratori una priorità assoluta e a definire una seria ed efficace riforma al riguardo. Il sindacato che rappresento è attivo sul territorio con la manifestazione ‘Lavorare per Vivere’, volta proprio a sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno delle ‘morti bianche’. Un fenomeno da contrastare con misure urgenti».

Antonio Perrone, Segretario Territoriale Cisl Lecce

«L’ennesima tragedia sul lavoro occorsa questa mattina sul cantiere di interconnessione della rete del metanodotto SNAM a Pisignano addolora e lascia attoniti . La Cisl di Lecce è vicina alla famiglia ed esprime il suo sentito cordoglio. Ma il cordoglio non è più sufficiente. Non si può più continuare ad assistere inermi dinanzi a questa strage silenziosa. Occorre mettere in campo una forte azione sinergica tra tutti gli attori Istituzionali, e non solo, per una efficace campagna di prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro. Servono maggiori controlli , soprattutto sui cantieri dove operano congiuntamente più imprese, e maggiori sanzioni. Chiediamo l’attivazione di un tavolo di confronto, tra associazioni datoriali, organizzazioni sindacali, enti istituzionali preposti (ITL, INAIL, Spesal, ecc), per l’elaborazione di un piano territoriale sulla sicurezza sui luoghi di lavoro».



In questo articolo: