Nasce da un’esigenza ben precisa la proposta dell’associazione politica MoviMenti all’indirizzo di monsignor Michele Seccia, arcivescovo di Lecce. Il progetto prevedrebbe una collaborazione con la società Lupiae Servizi per consentire l’apertura delle chiese ai tanti turisti che, sempre più, affollano il capoluogo salentino nei mesi estivi.
Del resto se non esibisce i gioielli più belli, cos’altro può fare una città per presentarsi nella sua veste migliore?
Lupiae Servizi per la città
MoviMenti , l’associazione del consigliere comunale Mauro Giliberti, ha avanzato, dunque, la proposta di collaborare con la società di servizi Lupiae, anche in virtù dell’importanza che le chiese di Lecce rappresentano come luoghi d’interesse nei tour organizzati da operatori turistici, sia italiani che esteri.
Coinvolgere Lupiae Servizi consentirebbe, dunque, di creare un doppio vantaggio in quanto, oltre a regolare l’accesso dei turisti nelle chiese, garantendo il rispetto dei luoghi, questa sarebbe l’occasione per migliorare lo stato di salute dei conti della società stessa, preservando così i posti di lavoro dei dipendenti della Lupiae Servizi.
Le chiese, luoghi di grande interesse
In questi ultimi anni, anche nel Salento, come nel resto di Italia, in seguito all’aumento del turismo culturale di massa, si è andato sviluppando un interesse crescente verso i luoghi di culto e in genere verso i monumenti religiosi.
Si è diffusa da qui la prassi di richiedere il pagamento di un biglietto e, se si decidesse di far pagare ai turisti un piccolo contributo per la fruizione delle chiese leccesi, così come previsto, si chiuderebbe un cerchio perfetto.
Chiaramente, ci tiene a precisare l’associazione MoviMenti, autrice di questa importante proposta, i lavoratori della Lupiae non avrebbero funzione di “guida” ma consentirebbero di fornire alla Città di Lecce un servizio straordinario poiché è veramente inaccettabile che in una città d’arte come Lecce si precluda ai turisti di godere di queste bellezze barocche.
La proposta di MoviMenti, oltre alla disponibilità dell’Amministrazione Comunale e della società municipalizzata, attende ora il parere del vescovo, monsignor Seccia, in quanto non si potrà prescindere dalla volontà in merito della più alta carica ecclesiastica della città.