Rischio fuga degli infermieri da Oncoematologia Pediatrica. Il sindacato: ‘contrastare la sindrome da burn-out e lo stress da lavoro’

Il Coordinamento Sanità della Fp Cisl di Lecce chiede all’ Asl misure di contrasto contro il burn out degli infermieri di Oncoematologia Pediatrica del Fazzi di Lecce.

La richiesta di trasferimento in massa degli infermieri in servizio presso il reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’ospedale ‘Vito Fazzi’ di Lecce preoccupa il sindacato. Da qui la richiesta inoltrata dal Coordinamento Sanità della Funzione Pubblica della Cisl di Lecce alla direzione generale della Asl per porre argine ad una situazione che deve prendere atto delle problematiche legate al rischio di sindrome da burnout e da stress da lavoro correlato delle lavoratrici e dei lavoratori. Una disamina sulla questione da parte della Asl che in estrema ratio potrebbe portare ad un intervento della Psicologa del Lavoro, vista la situazione complessa.

La sindrome da burn out

Già, parliamo proprio della sindrome da burn out in un reparto difficile, ad alta intensità emozionale anche.

La sindrome da burn out può generare un esaurimento fisico ed emotivo; i lavoratori
arrivano al punto di “non farcela più” e si sentono completamente insoddisfatti e prostrati dalla routine quotidiana. Ma c’è di più: nel tempo, il burn out può condurre ad un distacco mentale dal proprio impiego, con un atteggiamento di indifferenza, malevolenza e cinismo verso i destinatari dell’attività lavorativa. Il burn out non va sottovalutato, considerandone i sintomi passeggeri e poco importanti: la demoralizzazione e la negatività per il proprio contesto possono sfociare, talvolta, nella depressione e in altri disturbi più complessi da affrontare.

‘È doveroso soffermarsi – afferma Antonio Piccinno, coordinatore Provinciale Sanità della Cisl Fp – sull’alto impatto emotivo a cui sono sottoposti gli operatori sanitari che operano in una unità dove è evidente la sofferenza di pazienti con un alto indice di gravi patologie, a volte infauste, come quelle oncologiche. Impatto emotivo e condizioni che ancor di più si accentuano se trattasi di pazienti in tenerissima età per le cui cure e assistenza, il più delle volte, in occasioni di somministrazione medicinali e prelievi, diventa arduo e difficoltoso con la presenza di solo 1 infermiere a turno’.

A detta del sindacato si è congiuntamente in presenza dell’ annoso problema del personale infermieristico: quello presente nel reparto di Oncoematologia Pediatrica del Fazzi è pari a 4 infermieri pediatrici e 6 infermieri quando, invece, nel fabbisogno del personale sono previsti ben 14 infermieri pediatrici.



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