Ospedale Vito Fazzi, allarme ascensori. La denuncia del sindacato

In una nota la Fp Cisl denuncia il malfunzionamento degli ascensori per l’utenza e dei montalettighe per il personale sanitario: ‘Raddoppiati i tempi di attesa’

Tornano alla ribalta le criticità dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. In una nota della Cisl Fp, il coordinatore provinciale Sanità Antonio Piccinno lamenta i disservizi causati al pubblico e al personale infermieristico dalla lunga serie di guasti agli ascensori, in particolare a quelli dedicati al trasferimento dei pazienti non autonomi, i cosiddetti ‘montalettighe’. Ciò raddoppia i tempi di attesa ma anche quelli di utilizzo con tutti i rischi che riguardano il trasferimento di pazienti da un reparto all’altro.

“Oggetto delle lamentele che pervengno alla nostra organizzazione sindacale – scrivono dalla Cisl Fp Sanità di Lecce – sarebbero gli ascensori situati nell’ala che serve i reparti di Neurologia, Oculistica, Medicina, Chirurgia Toracica, ORL, Neurochirurgia, Sala Operatoria. Attualmente, la disponibilità di ascensori dedicati alle unità operative menzionate si è ridotto della metà essendoci in servizio solo 1 montalettighe per 6 piani, raddoppiando i tempi di attesa per l’utilizzo dello stesso. Ciò sta provocando un dispendio di tempo da parte del personale dedicato al trasporto dei pazienti per l’esecuzione degli esami nei vari servizi), nonchè dei tempi di trasporto in sala operatoria, sperando non vi siano urgenze che comportino il trasferimento in una rianimazione già sita al Dea’.

Non solo il malfunzionamento degli ascensori, però, nel cahier de doleance sindacale. Nella nota viene denunciata anche la carenza di personale di supporto (operatori sociosanitari) non solo nel presidio ospedaliero sia nel reparto di Cardiochirurgia che nelle Sale Operatorie.

“Con il venir meno dei cosiddetti OSS ‘defenestrati del 18.4.2021’ – si legge nella nota a firma di Antonio Piccinno – non del tutto surrogati per effetto di una costrizione del fabbisogno del Piano Triennale del Fabbisogno del Personale e da limitazioni economiche, è vero che quantomeno per il Dea si è provveduto ad integrare con personale SanitaService, soltanto che anche questo personale poi ha terminato il suo incarico e, viste le note vicende di pubblico dominio, ci troviamo nelle stesse condizioni di indisponibilità per un nuovo reclutamento’.

La carenza di personale si è abbattuta soprattutto sulle Sale Operatorie che sarebbero in una condizione quasi di collasso relativamente a ciò che attiene alla pulizia e alla sanificazione. Ciò aumenterebbe – a detta del sindacato – il rischio di bloccare le attività di interventistica delle diverse branche chirurgiche per assenza di personale di supporto e pulizia.



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