Una lettera, accorata, indirizzata al Ministro dei Beni Culturali Bonisoli, alla Soprintendenza di Lecce, al Prefetto di Lecce, al Presidente della Provincia di Lecce e al Sindaco di Lecce una accorata lettera per chiedere l’interdizione totale del parcheggio delle autovetture nel cinquecentesco Chiostro dei Celestini di Lecce.
Un problema annoso questo, di cui si discute da tantissimi anni e per il quale Adoc Lecce ha preso carta e penna ed ha fatto appello alla massima autorità a tutela dei beni culturali del nostro Paese.
“Da anni ormai – fanno sapere dall’Associazione a difesa dei consumatori – l’atrio di Palazzo dei Celestini ha avuto la sfortuna di essere adibito a parcheggio di autovetture e motocicli che hanno trovato comodo e lussuoso riparo dal sole e dalla pioggia nel suo splendido colonnato. Purtroppo però l’accesso di auto, motocicli e mezzi pesanti, oltre che lesionare e deteriorare progressivamente i basoli e disturbare visivamente l’estetica del complesso, lascia la pavimentazione annerita da macchie d’olio motore e tracce di pneumatici che deturpano il monumento. I turisti ed i leccesi si chiedono perché, ancora nel 2019, si consenta questo scempio”.
La questione è vecchia, ripetiamo, già negli anni scorsi, Adoc aveva fatto una analoga segnalazione all’Amministrazione comunale (allora retta dal Sindaco Perrone) e proposto che per tutte le auto che oggi parcheggiano dentro il monumento, fossero riservati una ventina di stalli nella vicinissima via Costa. Di stalli riservati in via Costa (lato sinistro) ne furono istituiti solo due o tre e quindi il parcheggio nel chiostro è continuato indisturbato.
“Abbiamo chiesto quindi oggi al Ministro Bonisoli – prosegue il presidente Adoc, Alessandro Presicce – come mai l’area di piazza Libertini, prospiciente le mura del Castello di Carlo V, sia stata, grazie alla pressione della Soprintendenza di Lecce, liberata dai parcheggi per consentire la libera veduta delle mura stesse e così non sia avvenuto per il cinquecentesco Atrio dei Celestini ove si parcheggia impunemente.
Non appena riceveremo risposte, sarà cura dell’associazione informare i cittadini. Chissà se la voce di una piccola associazione dei consumatori e dei cittadini, come la nostra, possa fare di più delle mille promesse di ‘liberazione’ del colonnato fatte ai leccesi dalle Autorità locali e poi puntualmente disattese”.
