Buona o cattiva sanità? Tutta la verità sul presunto parto nel parcheggio del Ferrari

Il Piano di Riordino Ospedaliero ha previsto la chiusura del punto nascita dell’Ospedale di Casarano. In attesa della pronuncia del tar sono ammessi solo i ricoveri di urgenza. E intanto stamattina, alle 6.00…

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La mamma che ha rischiato di partorire nel parcheggio dell’ospedale di Casarano e il suo bambino godono di ottima salute. Così comunica la nota ufficiale dell’Asl. Possiamo dunque dormire sonni tranquilli? Niente affatto. Diciamo piuttosto che oggi la buona stella ha vegliato sui due. Pensate un po’ cosa sarebbe accaduto se quella mamma, dimessa dall’Ospedale di Casarano, dove il punto nascita è in via di dismissione come prevede il Piano di Riordino Ospedaliero e mandata a partorire a Tricase si fosse subito messa in macchina verso il Capo di Leuca e avesse avute le doglie durante il tragitto. Come sarebbe andata a finire? Staremmo a raccontare la stessa bella storia o parleremmo forse di tragedia?

I fatti

La notizia si era diffusa in tarda mattinata con la coloritura del caso. È nato un bambino nel parcheggio dell’Ospedale di Casarano e a farlo nascere è stato un vigilantes che ha aiutato la puerpera, visto che la donna non era stata accolta nel reparto.

Leccenews24.it ha ricostruito subito i fatti e ha preso atto che in realtà la vicenda si era svolta in maniera diversa: la signora, come altre future mamme avevano già fatto nella notte, si era recata in ospedale per avere un consulto ginecologico, pur sapendo che il suo bambino non sarebbe potuto nascere al Ferrari in quanto ospedale sprovvisto di Utin, ovvero l’unità di terapia intensiva. Essendo alla 34esima settimana avrebbe potuto partorire solo in una struttura provvista di Terapia Intensiva Neonatale, ovvero a Lecce o Tricase.

Il mistero dell’ambulanza negata

I medici che l’hanno visitata hanno ritenuto che la donna potesse recarsi da sola in un ospedale attrezzato del Salento. Ancora non è dato sapere perché non sia stato previsto l’accompagnamento con un mezzo sanitario e si sia consentito alla donna di mettersi in auto da sola. A breve se ne saprà di più, anche l’Asl attende risposte sull’accaduto. Il personale medico di Casarano non aveva previsto che il nascituro stava, invece, già per vedere la luce.

Dove è nato il bambino?

Il lieto evento si è svolto nei corrodi del Pronto Soccorso, dove medici e infermieri hanno allestito alla bene e meglio una sala parto ed hanno fatto ricorso a tutta la loro esperienza e professionalità. Lo stato di salute di mamma e figlio è buono.

Ma perché la donna è stata mandata via dall’Ospedale?

Chiariamo in tanto le cose. È di gravità inaudita che la donna sia stata mandata via da sola, senza l’ausilio di una autoambulanza, ad un altro ospedale salentino attrezzato di Utin per far nascere il bambino. A nessuno è venuto in mente che ci sarebbero potute essere delle complicanze nel tragitto da Casarano a Tricase? Il fatto è che bisogna uscire dall’equivoco: Casarano non ha più un punto nascita! Quindi tutte le donne che si recano per un consulto ginecologico sapendo di essere nell’imminenza del parto devono sapere che solo in caso di urgenza potranno partorire in quell’Ospedale. Non sarebbe quindi più sicuro recarsi dove potranno essere certe, in caso di complicanza, di ricoverarsi immediatamente e mettere al mondo il proprio bambino? La politica ha deciso questo, la Regione ha deciso questo. I cittadini di Casarano e dintorni sappiano con chi se la devono prendere. Tuttavia va detto, per amor di verità, che senza Utin i bambini prematuri non potevano e non potranno nascere a Casarano.

Oggi si è corso il rischio di scrivere una pagina tragica della sanità pugliese. Il fatto che il bambino sia nato grazie al soccorso professionale di qualche medico e di qualche infermiere nei corridoi del Pronto Soccorso di Casarano non giustifica nulla e non deve far suonare le campane a festa. Nessuno osi sfidare la fortuna.

 

 



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