‘Per fortuna non ci è scappato il morto’, i residenti della 167 chiedono più sicurezza

Dopo i fatti di domenica scorsa, i residenti della zona 167 di Lecce chiedono maggiore presenza delle Forze dell’ordine per le strade. ‘Abbiamo paura’ scrivono. E fanno appello al Prefetto e al Questore.

Un “quasi” mezzogiorno di fuoco quello che si è consumato ieri alla periferia di Lecce, in via Pistoia. Uno di quegli episodi che – come si poteva leggere anche dai commenti sui social da parte di tanti leccesi – incutono timore negli abitanti. Scene da far west che non fanno sentire sicuri.

E così, dopo i recenti fatti di cronaca in piazzale Cuneo e vie limitrofe della 167, dove sono volate pallottole  che per fortuna non hanno colpito passanti, gli abitanti del quartiere si dicono spaventati da quello che è successo “sotto casa” in un orario in cui tanti rincasano per il pranzo con i propri bambini.

I cittadini della 167 si dicono “allarmati da quello che potrebbe succedere nei prossimi giorni soprattutto se si tratta, come alcuni pensano, di regolamenti tra bande locali”.

Così come ci viene comunicato in una nota all’indirizzo di redazione, i cittadini non ci stanno e alzano la voce, chiedendo al prefetto e al questore di Lecce, “maggiore presenza delle forze dell'ordine e almeno una pattuglia fissa ogni giorno” che possa circolare per le strade cittadine che sono state teatro della sparatoria.

Come racconta un residente della zona " solo per fortuna non ci sono state vittime,quelli spari hanno terrorizzato tutti noi,considerando che ieri eravamo in parrocchia o altri di noi nel supermercato a fare spesa. I nostri figli non escono più di casa per paura, chiediamo maggiore presenza da parte delle forze dell'ordine".

Un grido di allarme, quindi, da parte di una città che a volte si sente preda di episodi di microcriminalità – e non solo – che destano seria preoccupazione, tra rapine e spaccate ai negozi e pistollettate in pieno giorno tra bande criminali. Lecce vuole avere un unico primato: quello della bellezza dei luoghi e della cultura.



In questo articolo: