Presentata in Piazza Duomo l’Alfa Giulia, nuova autovettura in dotazione alla Polizia di Stato

La manifestazione alla presenza del Questore di Lecce, Andrea Valentini. “Il nostro segno di tenere il passo con la modernizzazione”

La splendida e suggestiva cornice di Piazza Duomo a Lecce, per lei, l’ammiraglia di Alfa Romeo, nuovo presidio e strumento di sicurezza e legalità per i cittadini, da parte della Polizia di Stato.

Si è svolta questa mattina, alla presenza del Questore, Andrea Valentino, la presentazione dell’Alfa Giulia, nuova autovettura in dotazione all’U.P.G.S.P. della Polizia di Stato.

“La presentazione di oggi è il nostro segno di tenere il passo con la modernizzazione. In questa giornata c’è qualcosa di romantico e moderno, ritroviamo la Giulia che è stata un simbolo della Polizia di Stato, tutti, infatti, ricorderanno i film polizieschi degli anni ’70 nei quali si utilizzava questa autovettura, allora il colore istituzionale era il verde, poi sono cambiati. C’è, naturalmente, anche qualcosa di estremamente moderno perché si tratta di una macchina con tutte le più recenti dotazioni”, ha affermato il Questore Valentino.

Caratteristiche tecniche

La nuova Alfa Romeo Giulia, un gioiello di tecnologia e sicurezza, con un motore da 2000cc turbo da 200 cavalli, cambio automatico a 8 rapporti e trazione posteriore verrà utilizzata nei servizi di controllo del territorio in tutte le città d’Italia.

“Questo mezzo – ha proseguito Valentino – possiede tutte le dotazioni possibili e immaginabili per la sicurezza, ma dà anche agli agenti la possibilità di individuare in tempo reale una serie di operazione, in primo luogo di collegamento con la centrale operativa, attraverso un tablet che consente di svolgere direttamente le interrogazioni e soprattutto di poter sfruttare quelle applicazioni che nel corso degli anni la Direzione Centrale Anticrimine e in particolare il Servizio Controllo del Territorio hanno predisposto; penso per esempio al Protocollo ‘Eva’, che consente in caso di richiesta di soccorso per maltrattamenti in famiglia o per violenza all’interno delle mura domestiche, di recarsi sul luogo sapendo in anticipo se quell’abitazione è stata oggetto di richiesta di intervento”.



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