Prima scrive ‘ma non è ora che impicchino i due marò?’, poi si giustifica ‘era una battuta’

‘Ma non è ora che impicchino i due marò?’. La domanda-choc comparsa e poi rimossa sulla pagina Facebook del segretario di Rifondazione comunista, Paolo Pantaleoni ha scatenato un vero e proprio putiferio di indignazione. Latorre ‘lo dicesse ai nostri figli’.

Non c’è davvero pace per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, protagonisti loro malgrado di una vicenda che si protrae ormai dal 15 febbraio 2012. Da quando, cioè, furono accusati di aver sparato a due pescatori indiani, Valentine Jalstine e Ajesh Binki, scambiati per pirati. I due marò si trovavano in servizio antipirateria a bordo della nave ‘Enrica Lexie’ battente bandiera italiana al largo delle coste del Kerala quando la rotta della petroliera incrociò quella del peschereccio Sant’Anthony, segnando così forse per sempre il destino dei due fucilieri del battaglione San Marco. Il resto è storia nota: una lunga serie di errori commessi, di azioni annunciate in pompa magna e mai intraprese, di rinvii, di botta e risposta tra due Paesi, di periodi in cui la vicenda è finita nel dimenticatoio.
 
Non solo. Il 15 luglio, esattamente tra 3 giorni, salvo ‘colpi di scena’ dell’ultimo minuto Latorre dovrà fare i bagagli e tornare in India dove all’ambasciata di New Delhi ad attenderlo c’è il collega e amico ‘di sventure’ Girone. Quel giorno, infatti, scadrà il permesso per curarsi a casa circondato dall’affetto della sua famiglia, ottenuto e poi prorogato dalla Corte Suprema Indiana, dopo l’ictus che lo aveva colpito il 31 agosto 2014. Gli verrà concessa un’altra proroga o dovrà volare alla volta dell’India? Nessuno lo sa.
 
Così, se già il calvario vissuto da solo non bastasse, se l’odissea senza fine a tratti persino difficile da sopportare non fosse sufficiente, nelle scorse ore al danno si è aggiunta anche la beffa. Già perché il segretario di Rifondazione comunista di Rimini, Paolo Pantaleoni ha ben pensato di postare sul suo profilo Facebook una frase che lascia davvero poco spazio all’immaginazione, ma tanto in compenso allo sdegno: «Ma non è ora che impicchino i due marò?». Naturalmente, inutile dirlo, Pantaleoni è stato sommerso dalle critiche, o almeno di quella parte dell’Italia che continua a difendere a spada tratta i suoi militari. Dopodiché ha provato prima a cancellare il post, poi a scusarsi, infine ad archiviare la frase come una ‘freddura’. «Si trattava di una battuta – ha poi replicato – e mi scuso con quante e quanti l’hanno considerata un’affermazione seria».
 
Insomma, di male in peggio.
 
«Spero che queste parole siano uscite dalla testa e non dal cuore, ma lo dicesse ai nostri figli» ha risposto il marò Massimiliano Latorre sul suo profilo. «Qui mi blocco – ha aggiunto  – e non voglio far polemica. Quando saprà che siamo innocenti avrà ancora il coraggio di scherzare?. A tutto c’è un limite anche alla sopportazione».



In questo articolo: