Procura della Repubblica di Lecce, aperta la corsa alla successione di Cataldo Motta

Come anticipato nella giornata di ieri l’attuale Capo della Procura a fine anno andrà in pensione. Assegnano il posto di Procuratore della Dda che andrà ad Antonio De Donno e corsa a sei per il ruolo di numero uno della Procura di Lecce.

La rivoluzione tra gli uffici della Procura della Repubblica di Lecce è appena iniziata. Dopo la notizia, giunta nella giornata di ieri, dell’addio di Cataldo Motta (il numero uno del secondo piano di Viale De Pietro andrà in pensione) dalla Direzione Distrettuale Antimafia a fine anno a favore di Antonio De Donno, ora la partita si sposta sul più prestigioso e delicato ruolo di Procuratore Capo

La sopraggiunta età di pensionamento, quindi, non riguarda solo la DDA, di cui Motta ne è a capo da ben ventiquattro anni, ma il suo addio riguarderà anche l’ufficio di Procuratore. Un  ufficio, quest’ultimo, che nel Salento ha rappresentato nell’ultimo ventennio un vero e proprio baluardo alla lotta alla criminalità, organizzata e non: l’eredità che Cataldo Motta lascerà, dunque, sarà pesantissima. A malincuore, tuttavia, a fine 2016 Motta dovrà svuotare la scrivania ed ecco allora che scatta la corsa a una delle poltrone della Giustizia salentina più scottanti. I nomi certamente non mancano e circolano già da un po’. Un ventaglio di personalità e professionalità di spicco, nomi altisonanti che potrebbero ben sostituire il caro Cataldo Motta. 

La corsa ufficialmente inizierà nel mese di giugno, quando, il Consiglio Superiore della Magistratura pubblicherà il bando per l’assegnazione dell’icarico e arriveranno le prime candidature. Ma i nomi, come detto non mancano. 
Il primo è quello dello stesso Antonio De Donno , già da cinque anni al fianco di Motta nel coordinamento delle indagini sulla Sacra Corona Unita. Un doppio ruolo, insomma, che potrebbe ricalcare l’ascesa del suo predecessore con cui è da sempre in piena sintonia. Una scelta, quella di De Donno, che darebbe un senso di continuità con quanto fatto in tutti questi anni.

Un altro nome in lizza è però quello dell’attuale Procuratore Aggiunto di Bari Giorgio Lino Bruno, esperto in materia di antiriciclaggio e già sostituto procuratore antimafia nel capoluogo salentino. 

Poi spicca il nome di Leonardo Leone De Castris, attuale Procuratore Capo di Foggia e che può vantare nel suo curriculum il fatto di essere stato il più giovane procuratore capo che sia stato mai nominato in Italia, quando, alcuni anni fa, non ancora 50enne, assunse la guida della Procura di Rossano Calabro. C’è poi Francesco Mandoi che adesso ricopre l’incarico di Procuratore aggiunto presso la Direzione nazionale Antimafia. A inizio anni ’90 rappresentò, insieme allo stesso Cataldo Motta, la Pubblica accusa nel primo maxi-processo alla Sacra Corona Unita. 

Nella rosa dei nomi si annota la presenza anche di Marco Dinapoli, già Procuratore aggiunto a Bari e attualmente a capo della Procura di Brindisi. Infine potrebbe aspirare al prestigioso incarico anche Elsa Valeria Migone, una delle più strette collaboratrici di Motta e che oggi guida il pool contro i reati ambientali. 

La decisione ad ogni modo spetterà al Csm al termine della chiusura della presentazione delle candidature: una scelta che, visti i nomi, non sarà certamente facile per il Consiglio Superiore e che potrebbe arrivare già qualche settimana prima del 31 dicembre 2016.