Dopo ben 24 anni alla guida della Direzione distrettuale Antimafia, dal lontano 1992, il procuratore Capo della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, a fine anno passerà il testimone. La decisione deriva dal pensionamento che avverrà a fine 2016, in base all'ultima Legge.
Proprio ieri la comunicazione è circolata negli uffici della Procura. Il magistrato ha individuato nel procuratore aggiunto Antonio De Donno il proprio sostituto. Il nome di de Donno, inoltre, figura nella rosa dei candidati per il ruolo di prossimo Procuratore Capo di Lecce. Tutte le indagini sulla criminalità organizzata, tra le più complesse e pericolose, saranno quindi affidate a De Donno.
Una carriera costruita in più di 40 anni quella di Cataldo Motta, grande professionista la cui eredità non sarà facile da raccogliere. Una verve ben conosciuta a tutti, quella del magistrato sempre presente negli uffici della Procura, piegato sulle carte, o davanti alle telecamere negli incontri con la stampa in cui con dovizia di particolari il Procuratore Capo sapeva sciorinare anche le indagini più complesse.
Le maglie della criminalità non hanno segreti per chi come Cataldo Motta ha dovuto combattere in realtà difficili, come quella salentina in cui la mafia ha operato quando era ancora forte e opera tutt’oggi nei vari tentativi di riorganizzazione per il dominio dei traffici internazionali di droga e del giro di estorsioni.
Una svolta epocale quella che a breve avverrà negli uffici della Procura leccese, una svolta che vedrà protagonista l’attuale procuratore aggiunto, Antonio De Donno, già da 5 anni al fianco di Motta nel coordinamento delle indagini sulla Sacra Corona Unita.