Collemeto si ribella: no all’antenna 5G a due passi dalle case e dalla scuola

I cittadini di Collemeto chiedono al Sindaco di Galatina di spostare l’antenna 5G che sta per sorgere in Via San Giuseppe da Copertino.

Un’ondata di protesta in una torrida vigilia di Ferragosto ha investito la comunità di Collemeto, frazione di Galatina, dove i cittadini si sono uniti in un unico coro per dire no all’installazione di un’antenna 5G a pochi metri dalle loro abitazioni e dall’Istituto Comprensivo frequentato dai piccoli alunni delle scuole materna, elementare e media.

La decisione di posizionare l’antenna in un’area abitata e a ridosso di un edificio scolastico ha innescato la rabbia e le preoccupazioni dei residenti, che temono per la loro salute e quella dei loro figli.

Non chiamatela battaglia di retroguardia contro lo sviluppo, però. I cittadini non sono contrari all’ antenna in sé ma all’ ubicazione in quella zona scelta che non appare loro idonea. Esiste, dicono gli attivisti, un piano comunale per l’installazione dei ripetitori che prevede siti più periferici, lontani da case e scuole. Perché non applicare quel Piano più razionale?

Le ragioni della protesta

I motivi alla base della protesta sono molteplici:

Preoccupazioni per la salute: le preoccupazioni dei cittadini di Collemeto non si basano solo su sensazioni o voci di corridoio. Numerosi studi scientifici hanno indagato gli effetti a lungo termine dell’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche, anche se i risultati sono ancora oggetto di dibattito nella comunità scientifica. Alcuni studi suggeriscono possibili correlazioni tra l’esposizione prolungata a campi elettromagnetici e l’insorgenza di alcune patologie, come tumori e disturbi del sistema nervoso centrale. Tuttavia, altri studi non hanno trovato evidenze significative a sostegno di queste teorie. Nonostante la mancanza di un consenso scientifico unanime, la persistenza di queste incertezze alimenta le preoccupazioni dei residenti, che preferiscono adottare un principio di precauzione.

Mancanza di trasparenza: i residenti lamentano di non essere stati adeguatamente informati sull’iter autorizzativo e sulle potenziali conseguenze dell’installazione.

Vicinanza alle abitazioni e alla scuola: la scelta di posizionare l’antenna in un’area così densamente abitata e a pochi metri da una scuola è considerata inaccettabile.

La mobilitazione dei cittadini

Di fronte a questa situazione, i cittadini di Collemeto si sono organizzati in un comitato e hanno promosso una serie di iniziative per far sentire la propria voce:

Manifestazioni: sono state organizzate manifestazioni di protesta per sensibilizzare l’opinione pubblica e fare pressione sulle istituzioni. E altre ce ne saranno nei prossimi giorni.

Raccolta firme: è stata avviata una raccolta firme per chiedere l’annullamento del progetto che ha raccolto l’adesione di 600 cittadini. Le firme, tutte autenticate, sono state presentate in Comune.

Appelli alle istituzioni: sono stati inviati appelli al sindaco, agli assessori, ai consiglieri delegati alla frazione di Galatina e a breve ne partiranno altri al Presidente della Regione Puglia, al Presidente della Provincia e al Governo nazionale per chiedere un intervento.

Le richieste dei manifestanti

I manifestanti chiedono:

– lo spostamento dell’antenna: l’individuazione di un sito alternativo, lontano da abitazioni e scuole;
maggiore trasparenza: una maggiore partecipazione dei cittadini alle decisioni che li riguardano;
studi approfonditi: studi scientifici indipendenti sugli effetti delle radiazioni emesse dalle antenne 5G sulla salute.

Le reazioni delle istituzioni

A detta del Comitato, che ritiene la norma del silenzio/assenso nell’ avvio dell’ iter procedurale delle interlocuzioni con Tim assolutamente blanda di fronte all’ opera impattante, le autorità cittadine avrebbero promesso di ascoltare la voce dei residenti ma ancora non se ne vedono gli effetti e lo scavo della buca per il posizionamento dell’ antenna persiste.

Un futuro incerto

La protesta dei cittadini di Collemeto ha aperto un dibattito sulla sicurezza delle antenne 5G e sulla necessità di garantire la partecipazione dei cittadini alle decisioni che riguardano il loro territorio.

L’intervista al Portavoce del Comitato

“Non ci poteva essere posto più sbagliato di questo – afferma Matteo Marangi, portavoce del Comitato – poiché non è immaginabile che si possa installare un’antenna che emette radiazioni a ridosso delle case dei cittadini e di una scuola. Noi non siamo contro l’installazione in sé, purché si scelga un sito degno di questo nome. Sappiamo, infatti, che esiste un Piano Comunale per la realizzazione dei ripetitori, che indica già le zone in cui possono sorgere. Bene, si scelga uno di quei siti e si sposti l’antenna, della cui esistenza abbiamo saputo dall’oggi al domani, senza essere mai stati chiamati o consultati preventivamente. Eppure siamo dinanzi a un’opera molto impattante…”

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