I No-Tap tornano a protestare in strada. Cori e striscioni ai piedi del Tribunale

I No-Tap si sono dati appuntamento in viale De Pietro per un sit-in di protesta. Cori e striscioni per ribadire la loro contrarietà alla costruzione del gasdotto.

La protesta dei No-Tap lascia, momentaneamente, il cantiere di San Basilio, dove sono in corso i lavori di costruzione del pozzo di spinta, per spostarsi a Lecce, dove questa mattina un folto gruppo di manifestanti, “armati” di striscioni, si è dato appuntamento in viale De Pietro. Hanno scelto il Palazzo di Giustizia, dedicato a Falcone e Borsellino, per chiedere un intervento della magistratura, ma anche per ribadire la loro contrarietà alla costruzione del gasdotto, ma anche.

Un’opera considerata strategica per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e per mettere fine alla dipendenza dalla Russia e da altri fornitori storici, ma malvista da una parte del territorio che continua a “ribellarsi” al grido di «Tanto non lo fanno».

E invece – come si legge in un comunicato stampa a firma della multinazionale svizzera – i lavori per rendere reale il “Corridoio meridionale del gas” corrono spediti. «Il Trans Adriatic Pipeline è stato completato per due terzi, comprendendo nel totale le attività di progettazione e ingegneria, approvvigionamento e costruzione», si legge nel comunicato diramato da Tap.

In fondo, c’è una scadenza da rispettare, pena la perdita dei finanziamenti da parte delle banche. «Il progetto Tap rispetta la tabella di marcia – ha dichiarato il presidente, Walter Peeraer –  e pensiamo che sarà operativo a inizio 2020, fornendo il gas utile all’Europa nella transizione verso un mix energetico più sicuro, diversificato e sostenibile».

I contrari, però, non si arrendono come hanno dimostrato anche questa mattina in viale De Pietro. Una manifestazione ‘rumorosa’ per i cori intonati, ma pacifica a cui ha partecipato anche l’Associazione Terramia – Amici NoTap.

Perché il dissenso non si esprime solo in modo “violento”.

“Intervenga la magistratura”

Chiedono agli “inquilini” del Palazzo di Giustizia di intervenire per fermare “lo schifo”, i manifestanti presenti al sit-in. Intanto, sul profilo Facebook del Movimento in cui chiamano a raccolta gli altri contrari lanciano un’accusa pensate: Tap, a loro dire, starebbe sversando prodotti chimici nella falsa.

“Di tutto questo – scrivono – non era previsto nulla nella Valutazione di Impatto Ambientale!”



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