“L’acqua non si tocca, ne abbiamo bisogno”, protesta in viale Aldo Moro

Protesta davanti alla sede leccese della Regione Puglia contro la possibile sospensione del servizio idrico in alcune palazzine, a causa della morosità pregressa di alcuni. “Si risolva il problema dell’acqua per le famiglie”.

Christian Karim Benvenuto, presidente di "Salento Rinasce"

L’acqua non si tocca”. Con questo messaggio, le associazioni “Salento Rinasce” e “Pronto Soccorso dei Poveri” – presiedute rispettivamente da Christian Karim Benvenuto e Tommaso Prima – hanno tenuto stamattina un sit-in davanti alla sede leccese della Regione Puglia.

Il sit-in

Una simbolica protesta contro l’ipotesi di sospensione del servizio idrico per alcuni inquilini abitanti presso le case popolari leccesi. Accanto agli organizzatori della manifestazione di dissenso c’erano pure alcuni esponenti salentini di Casapound Italia per dare maggiore voce e sostegno in merito alla vicenda.

La vicenda

La storia, ormai, è risaputa. Purtroppo, la morosità pregressa nei confronti di Acquedotto Pugliese ricade anche su chi risulta in regola coi pagamenti; un eventuale taglio dell’acqua però porterebbe pure a creare situazioni di difficoltà notevole in palazzine dentro cui risiedono bambini e anziani. Ed è soprattutto questo il punto che sottolineano maggiormente entrambe le realtà associative, da sempre in prima linea nel contrasto alla povertà, che nel territorio leccese e salentino sembra stia aumentando ancora.

Le interviste

Ai microfoni di Leccenews24.it, il presidente di “Salento Rinasce”, Christian Karim Benvenuto, dichiara:

Chiediamo alla Regione e a Emiliano di mantenere le proteste fatte, attuando questi separatori di contrazione, soprattutto nelle periferie. Perché col taglio dell’acqua si colpiscono tutti: anziani, bambini, portatori di handicap. Senza contare, poi, le problematiche igienico sanitarie che potrebbero sopraggiungere. Chiediamo un tavole tecnico efficace, noi abbiamo bisogno dell’acqua. Deve essere risolto il problema dell’acqua per i cittadini leccesi.

È intervenuto anche Marco Fortunato di Casapound Italia:

Non possiamo permettere che alcuni nuclei famigliari subiscano delle conseguenze per colpa di alcuni morosi. Vogliamo il bene del cittadino e, dunque, risolvere al più presto questa situazione. Una situazione annosa. Siamo qui anche per chiedere un tavolo tecnico tra la Regione, gli enti che erogano il servizio  e possibilmente gli amministratori locali. Ma la soluzione va trovata subito, senza aspettare che avvenga il taglio del servizio.

Per Tommaso Prima, di “Pronto Soccorso dei poveri”:

L’acqua è un bene supremo, non si tocca assolutamente. Del resto è stabilito che bisogna lasciare a ogni cittadino, anche moroso, almeno 50 litri d’acqua al giorno.



In questo articolo: