Puoi credere o meno all’innocenza dei marò ma ‘la verità’ sta nei fatti. Toni Capuozzo a Cavallino per presentare il suo libro

Toni Capuozzo a Cavallino per presentare il suo libro ‘Il segreto dei marò’. L’incontro con l’autore sabato 12 dicembre, alle ore 18.30, nella Sala Consiliare Mario Gorgoni del Palazzo Ducale dei Castromediano

«Potete credere per principio a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone quando dicono: «Siamo innocenti». Potete, sempre per principio, non credergli. Potete considerare le contraddizioni dell’indagine indiana importanti, oppure marginali. Ma chiedetevi: com’è possibile che dopo tre anni e mezzo i due marò non siano stati ancora rinviati a giudizio?». Una riflessione giusta quella del giornalista Toni Capuozzo, uno dei pochi o forse il solo che in questi anni ha tentato di dimostrare la non colpevolezza dei due Marò italiani, accusati di aver ucciso due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala. E lo ha fatto cercando di ricomporre meticolosamente tutti i pezzi di quel maledetto 15 febbraio 2012 quando la ‘rotta’ della petroliera Enrica Lexie, battente bandiera italiana, ha incrociato quella del peschereccio Sant’Anthony, cambiando forse per sempre il destino dei due fucilieri del battaglione San Marco che su quella nave mercantile stavano svolgendo il proprio dovere.
 
Capuozzo ha ricostruito l’incidente facendo emergere tutte le contraddizioni e le lacune dell’inchiesta indiana e avanzando un’ipotesi di innocenza dei due militari, mai fatta propria dalla diplomazia italiana. Una tesi forte sostenuta anche nel libro "Il segreto dei marò", che sarà presentato sabato 12 dicembre alle ore 18.30, a Cavallino, nella Sala Consiliare "Mario Gorgoni" del Palazzo Ducale dei Castromediano. Un evento che si inserisce nell'ambito della rassegna "Libri d'autore a Palazzo", siglata dall'Amministrazione Comunale in collaborazione con Giuseppe Semeraro. Ad aprire l'incontro saranno i saluti del Sindaco di Cavallino Avv. Michele Lombardi. A dialogare con l'autore sarà la dottoressa Nicla Pastore, giornalista.
 
Quel giorno è iniziato il caso marò, «una vicenda che è diventata un limbo giudiziario fatto di inchieste approssimative, estenuanti dibattiti sulla giurisdizione e sull’immunità funzionale, rinvii e nulla di fatto». E questo non si può negare. Il punto, infatti, non è essere innocentisti o colpevolisti, ma di analizzare i fatti. E le circostanze, dicono che nessuno da quel 15 febbraio del 2012 ha mai tentato di conoscere la verità custodita soltanto in quello specchio di Oceano dove tutto è iniziato. 



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