Referendum Ztl, raccolte oltre 2mila firme. Il Comitato: ‘ecco il piano per una nuova mobilità’

Il comitato referendario ‘Decidi Tu’ è a un passo dal raggiungimento delle firme necessarie per richiedere la consultazione cittadina sulla chiusura h24 delle zone a Ztl. Intanto oggi i promotori hanno presentato la loro proposta di nuova mobilità: ‘così sfatiamo i tabù’.

Il referendum cittadino sulla chiusura al traffico h24 delle Zone a Traffico Limitato non è per nulla lontano. In appena un mese e mezzo, infatti, il comitato referendario ‘Decidi tu!’ ha già raccolto oltre 2mila firme: ne servono poco più di altre mille, da recuperare nei prossimi due mesi, per indire la consultazione referendaria di tipo propositiva.
 
Sembrerebbe, quindi, pura formalità il raggiungimento delle firme necessarie e così il comitato ‘Decidi tu!’, deciso a chiedere direttamente ai cittadini leccesi se vogliono estendere la Zona a Traffico Limitato a tutte le 24 ore per tutti i giorni della settimana, hanno illustrato questa mattina il loro piano di proposta per una nuova mobilità per Lecce.
 
‘Facciamo il punto della situazione – spiegano da ‘Decidi tu!’. Andando a raccogliere le firme in città abbiamo raccolto alcune proposte e abbiamo capito che i cittadini sono molto più avanti rispetto a chi governa Lecce. I commercianti, ad esempio, capiscono eccome l’importanza nell’avere un centro storico off-limits alle auto, altroché’.
 
Oltre a fare il punto sulla raccolta delle 3000 firme necessarie, insomma, ‘Decidi tu!’ ha presentato alcune possibili soluzioni per rendere il centro cittadino accessibile e fruibile agli abitanti delle periferie e dell’hinterland.
 
A spiegare un nuovo possibile Piano della mobilità leccese è stato l’ingegner Paolo Vanelli. ‘C’è un primo e fondamentale punto da affrontare ed è quello dei parcheggi. Attendiamo l’apertura dell’ex Enel, dell’area antistante alla Stazione Ferroviaria e di Piazza Schipa. Ma prima di pensare ad avere più parcheggi – chiosa Vanelli – servono meno auto.
 
Per farlo bisogna insistere su alcuni aspetti nevralgici del nostro Piano, quali bus, biciclette e spostamento pedonale’. L’ingegnere allora illustra punto per punto le proposte: ‘serve riorganizzare il servizio di trasporto pubblico, semplificando la rete. Basterebbero sette linee, percorsi brevi, diretti e a doppio senso di marcia. Necessario, quindi, aumentare la frequenza, anche nelle ore serali, e poi basta con mappe diversificate per stagioni, giorni festivi e feriali: la mappa dei bus deve essere una per tutto l’anno. Come facilitare l’ingresso nella Ztl? Minibus, ad esempio, oppure convenzioni tra taxi e cittadini con problemi di mobilità’.
  
Quanto alle biciclette, invece, Vanelli spiega: ‘per avere più bici serve ridurre il traffico motorizzato. Per questo si può pensare a ridurre a 30 chilometri orari il limite di velocità sulla circonvallazione, prevedendo percorsi dedicati su tutte le strade principali. E poi serve rinnovare le rastrelliere, oramai quasi tutte danneggiate’.
 
Capitolo pedoni. ‘Prima di ogni cosa è necessario eliminare tutti quelli impedimenti che costringono molti cittadini a non camminare, soprattutto i disabili e i soggetti con problemi. Un’idea, allora, potrebbe essere la creazione di percorsi protetti sulle principali arterie stradali cittadine’, conclude Paolo Vanelli.
 
‘In questa città ci sono troppi tabù – chiosano ancora dal Comitato promotore – e troppo spesso si sente dire che i leccesi sono pigri, non usano la bici e non amano i mezzi pubblici. In realtà è chi ha Governato negli anni questa città ad aver costruito queste idee. L’Amministrazione non fa e per questo non crea aspettative di cambiamento, come se nell’aria ci fosse un anestetico soffuso. Questa campagna invece, ci sta facendo capire che i cittadini sono più avanti e pronti al cambiamento’.
 
I tempi intanto per la richiesta ufficiale del referendum appaiono assai brevi. Dal comitato ‘Decidi tu!’, infatti, fanno sapere che la soglia delle 3mila firme necessarie per l’indizione potrebbe essere raggiunta nel giro di un paio di settimane. Poi spetterà alla Segreteria Generale esprimersi sull’ammissibilità del quesito e sulla data di indizione del primo referendum cittadino della storia di Lecce. I promotori hanno già un’idea: far coincidere la consultazione con il referendum costituzionale indetto a livello nazionale e fissato per il prossimo ottobre.



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