Riparte la macchina della giustizia: ‘prove generali’ con il termolaser agli ingressi dei Tribunali

Nella mattinata odierna erano già in funzione i termolaser all’ingresso del Tribunale penale di viale de Pietro e di quello civile in via Brenta

La macchina della giustizia prova a ripartire in sicurezza, alla vigilia della fase 2 dell’emergenza sanitaria da covid-19. Nella mattinata odierna erano già in funzione i termolaser all’ingresso del Tribunale penale di viale de Pietro e di quello civile in via Brenta. Si tratta di una sorta di “prova generale” in vista della ripartenza dell’attività giudiziaria, a partire dal 12 maggio e fino al 31 luglio.

Dunque, già questa mattina, i volontari della Croce Rossa monitoravano con i termolaser il controllo della temperatura corporea (non può superare 37,5) di chi doveva accedere in tribunale. Un prefiltraggio eseguito assieme al personale addetto alla vigilanza, preposto a controllare gli ingressi.

Intanto, il Presidente della Corte d’Appello Lanfranco Vetrone, di concerto con il Dirigente Amministrativo Sergio Montinaro, hanno pubblicato oggi, un documento contenente le ultime disposizioni prima della ripresa per il personale amministrativo.

E si specifica che gli ingressi saranno consentiti  solo su appuntamento e soltanto a chi indosserà la mascherina “chirurgica”. Ed è previsto il “front office” per coloro che devono svolgere attività urgente nelle cancellerie.

Inoltre, il personale addetto al “front office”, ma anche il cancelliere e l’assistente giudiziario d’udienza annoterà il nome del richiedente su apposito registro, per ricostruire l’eventuale ricostruzione dei contagi, nel caso fosse necessario.

Naturalmente, gli spostamenti all’interno del tribunale saranno limitati al minimo indispensabile e dovrà essere privilegiata ogni forma di comunicazione a mezzo telefono o pec.

Sempre oggi, è stata pubblicata una nota a firma del Procuratore Capo Leonardo Leone De Castris. Nel documento, si precisano gli aspetti organizzativi della Procura in merito ad alcuni punti: la presenza dei magistrati in ufficio; l’individuazione del personale amministrativo e afferente alle aliquote della sezione di polizia giudiziaria, assegnato in presenza ed in lavoro agile; le competenze dei Vpo; i rapporti con l’avvocatura; gli accessi presso la Procura.

Invece, nella giornata di sabato, è stato pubblicato il protocollo a firma del Presidente del Tribunale, facente funzioni, Anna Rita Pasca. Il documento è stato redatto dopo il tavolo tecnico del 5 maggio a cui hanno partecipato tutti i capi degli Uffici Giudiziari, tra cui il Procuratore Generale Antonio Maruccia: il Presidente della Corte d’Appello Lanfranco Vetrone, ed il Presidente dell’Ordine degli Avvocati Antonio De Mauro.

Nel documento, sono stati definiti i percorsi obbligati e differenziati sia all’ingresso che all’interno del Palazzo di Giustizia, per evitare pericolosi assembramenti e assicurare le distanze di sicurezza. Inoltre, è stata prevista l’installazione di barriere antifiato in plexiglass, nei singoli uffici giudiziari, ma solo ove necessario (come le cancellerie).

Gli impianti di condizionamento dovranno essere accesi nel corso della notte per rinfrescare l’ambiente e spenti o tenuti al minimo durante il giorno.

In merito alla ripresa dell’attività giudiziaria, come stabilito dal Protocollo, in ogni aula sarà indicato il numero totale delle persone che vi potranno accedere e si procederà ad una ripresa graduale dei processi, consentendo la celebrazione di quelli “urgenti”. Tutte le udienze saranno celebrate a porte chiuse ed è ammessa la presenza della stampa, ove prevista la pubblicità.

Tali misure rimarranno in vigore fino al 31 luglio.



In questo articolo: