Ilaria Mancarella della Breast Unit ASL Lecce tra i finalisti del riconoscimento “Umberto Veronesi al Laudato Medico”

Una grande soddisfazione per la dottoressa, impegnata da anni nel delicato campo dei tumori al seno. Il riconoscimento consegnato ieri nell’Università di Milano.

C’è un importante pezzo di Salento nel prestigioso riconoscimento intitolato al famosissimo oncologo Umberto Veronesi, un pezzo che testimonia, ancora una volta, l’eccellenza delle professionalità mediche figlie del nostro territorio.

Ilaria Mancarella, radiologa della Breast Unit della ASL Lecce, è tra i finalisti de “Umberto Veronesi al Laudato Medico” edizione 2018. Il riconoscimento, promosso da Europa Donna Italia, è stato consegnato ieri nell’Università di Milano, durante una cerimonia alla quale hanno partecipato medici ed esperti provenienti da tutta Italia.

Cinque le categorie di specialisti premiati: oncologi, radioterapisti, chirurghi, patologi e radiologi.

Una grande soddisfazione per la dr.ssa Mancarella, impegnata da anni nel delicato campo dei tumori al seno, anche perché il premio è il risultato del rapporto “speciale” instaurato con le pazienti. Sono state oltre 6.000 in un mese, infatti, le segnalazioni inviate dalle pazienti con tumore al seno per indicare gli specialisti che, nei Centri di Senologia Multidisciplinari, più hanno dimostrato loro disponibilità, empatia e vicinanza durante il percorso di cura.

Un “grazie” collettivo per il loro impegno quotidiano, in un lavoro in cui – scrivono gli organizzatori del premio – «anche le parole possono curare: nell’era della medicina sempre più tecnologica e veloce, dove i medici hanno sempre meno tempo da dedicare ai pazienti, sembra proprio che i percorsi di cura non possano fare a meno del supporto generato dal dialogo e da una corretta relazione e comunicazione tra il medico e il suo assistito. Questo aspetto è ancora più marcato nel caso di patologie come il tumore al seno o altre patologie oncologiche, che richiedono un approccio di cura multidisciplinare, che coinvolge non solo l’oncologo ma anche altri professionisti».