Unisalento rinnova gli organi d’indirizzo. Gli studenti: «No all’aumento delle tasse e alla marginalità del nostro ruolo»

Vicino il rinnovo dei direttori di dipartimento. Gli studenti alzano la voce: maggior coinvolgimento e concreta presa in carico dei problemi sono le richieste avanzate ai vertici dell’Ateneo

Lasciata alle spalle l’inaugurazione dell’anno accademico, con i proclami del neo-rettore Fabio Pollice sulla filosofia dell’ecosostenibilità e l’indicazione delle linee strategiche da seguire nei prossimi anni, l’Università del Salento si prepara ad affrontare un mutamento radicale negli organi d’indirizzo.

Con l’imminente nomina dei tre nuovi direttori dei dipartimenti di studi umanistici, beni culturali e matematica-fisica, a cui si affiancherà nei prossimi mesi il rinnovamento della rappresentanza di docenti e studenti nei vari organi, saranno completi gli avvicendamenti delle componenti di gestione delle attività didattiche.

In una fase di transizione caratterizzata da un mutamento degli equilibri nella governance dell’Ateneo, i rappresentanti dell’associazione Link-coordinamento universitario ribadiscono la necessaria centralità del benessere degli studenti nella programmazione della didattica, rivendicando in aggiunta il rispetto del proprio ruolo nel raccordo con i vertici dell’università.

«Il significato reale della rappresentanza studentesca non è evidentemente stato assunto dal nostro Ateneo, che ha finora spesso utilizzato gli studenti per comporre delle maggioranze e costituire aree di consenso per poi tornare a trascurarne le esigenze», afferma Simone Sacquegna, consigliere di dipartimento per Link Lecce.

Rincara la dose Alice Carlucci, coordinatrice di Link Lecce e consigliera di dipartimento di studi umanistici, che nel suo intervento pone in evidenza la non sempre agile saldatura tra la componente studentesca e i vertici dell’Ateneo all’interno dell’organo di gestione delle attività dipartimentali. “La nostra presenza in alcuni consessi non è sempre gradita e questo fastidio lo abbiamo avvertito dal modo in cui, in alcune sedute, sono state presentate le nostre mozioni e dal caos che spesso si è creato in Consiglio quando uno di noi ha esposto il suo parere. Questo – continua la coordinatrice – è uno dei tanti retroscena negativi che la legge istituiva del consiglio ha apportato, ampliando gli effetti di una profonda crisi accademica e dell’istruzione tutta e defilando sempre di più i rappresentanti degli studenti, relegandoli a un ruolo marginale nelle dinamiche decisionali negli organi amministrativi”.

Alle critiche sulla gestione dell’equilibrio nei consigli di dipartimento, i rappresentanti degli studenti aggiungono una serie di proposte. “Quello che chiediamo ai futuri Direttori – dichiara Matteo Tommasi, esecutivo di Link Lecce – è una concreta presa in carico dei problemi degli studenti: dare priorità alla qualità della didattica e alla completezza dell’offerta formativa; non sminuire i disagi amministrativi che incontrano gli studenti, data l’assenza o la cattiva gestione dei servizi di base; prendere sul serio le proposte dei rappresentanti; impegnarsi per comprenderne le ragioni e trovare un punto di incontro; tutelare gli studenti nella loro carriera accademica e nella loro vita universitaria, sostenere negli organi le richieste per il raggiungimento di un welfare studentesco”.

Un’attenzione particolare è riservata poi alla tassazione perché, afferma Giorgio Fuso dell’ esecutivo di Link Lecce, “a fronte di una diminuzione delle entrate l’Ateneo vuole gravare sul portafoglio degli studenti, aumentando il gettito derivante dalla contribuzione studentesca. Su questo tema, che animerà il dibattito negli organi centrali, vogliamo garanzie di tutela, per il mantenimento o rafforzamento della no tax area e la difesa dell’accessibilità del nostro Ateneo”.

“Tutto ciò – concludono i rappresentanti – non può essere raggiunto senza un reale e incisivo coinvolgimento negli organi da parte degli studenti, disagio che purtroppo constatiamo ormai da anni”.



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