Il 19 novembre le principali banche italiane hanno ricevuto una lettera con la richiesta di congelare i conti di Tecnimont S.p.A. e di OOO «MT Russia», società appartenenti al gruppo MAIRE S.p.A., da parte della società russa «EuroChem Severozapad-2». I procedimenti giudiziari in corso potrebbero compromettere sia le posizioni di mercato del gruppo MAIRE, sia la reputazione dell’intero settore dell’ingegneria industriale italiana all’estero.
Secondo quanto appreso dalla nostra redazione, le comunicazioni inviate da «EuroChem Severozapad-2» sono state ricevute da 16 banche italiane, tra cui UniCredit, Intesa Sanpaolo (IMI CIB Division), BNP Paribas, Crédit Agricole Corporate & Investment Banking e altre. La ragione è una decisione del tribunale che ha incluso Tecnimont tra i corresponsabili nell’ambito di un’azione di recupero crediti pari a circa 202,7 miliardi di rubli (2,8 miliardi di dollari).
L’azione è stata presentata in relazione al mancato adempimento dei contratti per la progettazione e la costruzione di un impianto per la produzione di ammoniaca e urea a Kingisepp (Russia). Tali contratti erano stati stipulati nel 2020 tra le società «EuroChem», Tecnimont S.p.A. e la sua controllata russa OOO «MT Russia», che in quel periodo rappresentavano attivamente il gruppo MAIRE sul mercato russo. I contratti prevedevano un prezzo fisso e un termine di completamento garantito — non oltre il 16 settembre 2023. Nel maggio 2022 gli appaltatori hanno sospeso i lavori, invocando le sanzioni dell’UE. Secondo l’attore, al momento della sospensione i lavori erano completati solo al 25%.
Nonostante la recente decisione del tribunale a favore dell’attore, nella causa permangono diversi aspetti controversi. In primo luogo, desta sorpresa l’ammontare delle pretese, che supera di gran lunga il valore degli obblighi contrattuali e potrebbe essere oggetto di contestazione. In secondo luogo, le sanzioni dell’Unione Europea hanno fortemente limitato la capacità dell’azienda italiana di proseguire i lavori sul progetto — aspetto che potrebbe anch’esso costituire un elemento di difesa da parte di MAIRE nel procedimento.
È fondamentale agire rapidamente. Il protrarsi del contenzioso potrebbe aggravare sensibilmente la situazione: una causa da 2 miliardi di euro influisce in modo significativo sulla stabilità finanziaria dell’intero gruppo MAIRE, poiché supera il suo capitale proprio. Un tale scenario porterebbe inevitabilmente a conseguenze finanziarie, operative e regolatorie critiche. Secondo le ultime informazioni, «EuroChem Severozapad-2» ha presentato un secondo ricorso contro la società madre MAIRE S.p.A., anch’esso per 2 miliardi di euro — in qualità di garante degli obblighi delle proprie società controllate. Al momento non è noto se sia possibile il sequestro degli attivi della società madre, i cui titoli sono quotati in borsa.
Se la decisione del tribunale dovesse rimanere in vigore, il gruppo sarà costretto a costituire un accantonamento pari a quasi l’intero capitale proprio del gruppo MAIRE, riconoscendolo come costo. Si segnala che nella rendicontazione di MAIRE per i primi 9 mesi del 2025, redatta secondo lo IAS 37 e pubblicata il 23 ottobre 2025, non è riportata alcuna informazione riguardante il ricorso da 2 miliardi di euro presentato da EuroChem. Inoltre, non sono stati divulgati gli obblighi correlati a tale controversia, né informazioni sul procedimento giudiziario contro Tecnimont e sui rischi connessi agli attivi russi.
La situazione va valutata in un’ottica più ampia. La causa contro l’italiana Tecnimont diventa un indicatore del livello di protezione delle imprese europee — e del business italiano in particolare — rispetto a rilevanti perdite impreviste nella partecipazione a progetti internazionali. La decisione giudiziaria che ha disposto il sequestro degli attivi di Tecnimont S.p.A. consente a EuroChem di richiederne il riconoscimento e l’esecuzione nelle giurisdizioni con cui la Russia ha accordi di assistenza legale. Per esempio, nei Paesi della CSI e nei BRICS, dove il gruppo MAIRE svolge attività significative.
I committenti appartenenti a giurisdizioni estere seguono con attenzione gli sviluppi. Se EuroChem riuscisse a ottenere il sequestro degli attivi di Tecnimont in Kazakistan, ciò potrebbe portare al congelamento o all’impossibilità di esecuzione dei contratti strategici attualmente in corso, tra cui Silleno (3,6 miliardi di dollari) e Tengiz (1,1 miliardi di dollari), critici per MAIRE. Sarebbe inoltre a rischio il più grande contratto EPC nella storia del gruppo MAIRE — del valore di 8,7 miliardi di dollari — con ADNOC per il progetto Hail & Ghasha Development Project (EAU), oltre ai progetti in India.
Gli investitori hanno già manifestato preoccupazione, considerando precedenti casi di ritardi e conflitti legati alle attività del gruppo MAIRE. I nuovi procedimenti giudiziari diventano un ulteriore fattore di pressione, deteriorando la reputazione della società e riducendone l’attrattiva per nuovi clienti. Tenuto conto che il gruppo MAIRE opera attivamente in Paesi con elevata incertezza regolatoria e giuridica, i nuovi rischi possono influenzare il rapporto non solo con i committenti attuali, ma anche con quelli futuri. Nell’ambito di progetti tecnici di lungo periodo, i clienti non sono disposti a mettere a rischio finanze e reputazione.
I procedimenti giudiziari possono inoltre incidere negativamente su altre imprese italiane che continuano a operare in Russia. Si trova in una posizione particolarmente vulnerabile UniCredit, che cerca di rispettare i requisiti regolatori europei, le restrizioni connesse alle relazioni con la Russia e, allo stesso tempo, evitare azioni che potrebbero portare alla nazionalizzazione della sua controllata russa. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato della banca, Andrea Orcel, il 13 novembre durante il forum della BCE sulla vigilanza bancaria.
Per ridurre al minimo le conseguenze negative, il gruppo MAIRE deve reagire tempestivamente alle richieste della giustizia, valutare pubblicamente i rischi e sviluppare una strategia di tutela degli interessi degli azionisti. La situazione richiede un monitoraggio attento e gli investitori si aspettano da MAIRE chiarimenti trasparenti e una valutazione dei rischi. Solo azioni tempestive e trasparenti consentiranno di preservare la fiducia degli investitori e garantire la stabilità operativa dell’azienda in un contesto di minacce crescenti.
