Rispedisce al mittente la tessera sanitaria. ‘Signor Ministro, non ho i soldi per curarmi’

Un pensionato salentino ha scelto di rispedire al Ministro della Salute la tessera sanitaria in segno di protesta per una vita di stenti che non consentono nemmeno l’acquisto di medicine che il Servizio Sanitario Nazionale non passa.

Sembra assurdo, ma sempre più cittadini in Italia preferiscono trascurare la salute a causa degli elevati costi dei farmaci che dovrebbero, almeno in linea di principio, essere gratuitamente forniti dal Servizio Sanitario,  ma che, invece, risultano a pagamento e a volte a prezzi esorbitanti.
 
Circa il 40% della popolazione italiana rinuncia alle spese mediche per assenza di contanti e, a causa di ciò, la gente rifiuta qualsiasi tipo di cura proprio per le difficoltà economiche e per quella “crisi” che fa tanto paura e ha colpito un gran numero di famiglie, rendendole quindi vulnerabili.
 
L’idea che la sanità sia un diritto va sempre più dissolvendosi, perché persino il Sistema Sanitario Nazionale combatte perennemente con la dura realtà.
 
Un disagio che è stato manifestato in modo “provocatorio” e incisivo a Trepuzzi  da un pensionato di 80anni. L’anziano ha deciso di farsi coraggio ed inviare una lettera di protesta proprio all’indirizzo del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, allegandogli la personale Tessera Sanitaria che il Ministero aveva recapitato presso la sua abitazione.
 
“Ho deciso di non curare più le patologie da cui sono affetto da anni- scrive l’uomo disperato che, con la sua misera pensione sociale, dichiara di non riuscire a coprire le spese per l’acquisto di farmaci e medicinali.
 
“Sono giunto ad un bivio – è l’amara conclusione dell’80enne trepuzzino – o sopravvivere giornalmente per le spese quotidiane di vitto e alloggio o comprare medicine  per la mia salute .Ecco, perché ho deciso di "rinviarle" la tessera sanitaria che a questo punto non mi è più di utilità".
 
Una provocazione che ben racconta la difficile realtà in cui vivono tante persone che, dopo una vita di lavoro e sacrifici, si trovano a dover fare i conti con il portafogli vuoto e le necessità che incalzano.
Qualcuno mai risponderà all’appello?
 
di
Désirée Spedicato
Letizia De Leo



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