Siamo dinanzi ad un’emergenza istituzionale. I presìdi territoriali di carattere economico, politico e culturale sono sempre più deboli e incapaci di intercettare e promuovere i bisogni e gli aneliti dei cittadini, insieme alle loro speranze di sviluppo e crescita.
Il grido “al lupo al lupo” ha talmente scosso gli animi che qualche buontempone ha pensato bene di doversi regolare di conseguenza e nel tentativo di punire i malcostumi di certa politica e gli sprechi di certa burocrazia ha preparato fatto un minestrone indecente che adesso ci fa rivoltare lo stomaco.
Tutto parte dalla spending review del governo Monti, con il funesto ddl Del Rio “mangia Province”. Risultato: non abbiamo risparmiato niente e abbiamo perso i pochi riferimenti che avevamo.
La Provincia non serviva per le carriere politiche, ma serviva per le scuole, per le strade, per il turismo, per l’ambiente. Oggi con questa barzelletta che ci ritroviamo davanti, non solo non sappiamo più cosa chiedere ma nemmeno a chi chiedere. In più è veramente mortificante e squallido assistere ogni giorno al distacco di qualche calcinaccio dal tetto di un ente pericolante e instabile. Un edificio così malmesso andrebbe interdetto e sprangato, oppure abbattuto per evitare che possa rovinare addosso a qualcuno e ricoprirci tutti di macerie.
Ma non pensiamo solo alla Provincia, pensiamo anche ai comuni sempre più afflitti dai colpi di falce del Governo, alla Camera di Commercio che non ha più capacità finanziaria, a Confindustria a cui sarà dedicata la prossima puntata di “Chi l’ha visto”. Insomma non esiste un ente pubblico, un’autorità costituita, un’agenzia amministrativa che non sia stata attaccata dal maleficio della spending review.
La crisi è stato un fatto reale e grave, ma qui nel Salento l’abbiamo affrontata nel peggiore dei modi. La crisi economica è un copione che va interpretato, bisogna adattarsi e non andare in pensione. Colpa delle scelte centrali, ma anche delle pochezze di periferia. Ora non vi è più nulla o quasi.
Si certo c’è la Regione, ma è sempre tanto lontana da Lecce e dintorni che non sappiamo nemmeno se esiste.