
Il saluto militare, poi la stretta di mano al ministro degli esteri, Paolo Gentiloni e il lungo abbraccio con il ministro della Difesa, Roberta Pinotti: sono questi i primi gesti pubblici di Salvatore Girone, atterrato ieri all’aeroporto di Ciampino quando mancava qualche minuto alle 18.00, senza il suo fido cane Argo, rimasto a New Delhi per problemi di documentazione.
Impeccabile nella sua divisa blu, il fuciliere del battaglione San Marco è sceso dalle scalette del Falcon 900 che lo ha riportato, finalmente, a casa. Lontano dagli occhi delle telecamere e del pubblico ha baciato i figli Martina e Michele e la moglie Vania Ardito, con cui potrà trascorrere il tempo che manca al 2018.
Finisce, almeno per il momento, un’odissea durata esattamente 1564 giorni e iniziata il 15 febbraio del 2012, quando la sua vita e quella dell’amico e collega Massimiliano Latorre, rientrato in Patria per curarsi dall’ictus che lo aveva colpito nel settembre 2014, cambiò per sempre.
Il fuciliere, come è giusto che sia, ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione alla stampa. Ha pronunciato soltanto poche parole alle persone che, con ansia, lo attendevano davanti alla sua abitazione, nel quartiere Torre a Mare a sud di Bari. «L’Italia è bella, amo l’Italia, ringrazio tutti, siamo un bel popolo», ha detto poco dopo aver abbracciato il nonno da cui ha ‘ereditato’ il nome e che poi ha avuto un piccolo malore per l'emozione.
Riportato a casa Girone, gli occhi sono tutti puntati sul 2 giugno, considerato dai più come una prova dell'atteggiamento riservato ai due marò. Saranno invitati i due fucilieri del Battaglione San Marco alla tradizionale parata? La risposta è no! È stato lo stesso Mattero Renzi a rivelarlo in un'intervista al Tg5. «Non sono andato ad accogliere Girone a Ciampino proprio per evitare strumentalizzazioni – ha dichiarato il Presidente del Consiglio – Bisogna evitare che i marò siano esibiti come bandierine politiche». In realtà quella del premier sembra una vera e propria retromarcia. Soltanto qualche giorno fa, il capo del Governo aveva cinguettato: “Confermiamo la nostra amicizia per l’India, il suo popolo, il suo governo. E diamo il benvenuto al marò Girone che sarà con noi il 2 giugno“
La scelta ovviamente farà discutere. Nei giorni scorsi erano arrivati diversi gli appelli al Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Giuseppe De Giorgi affinché permetta al marò pugliese di sfilare alla Festa della Repubblica anche per conto di Massimiliano Latorre, ancora convalescente. La sua presenza era una specie di ‘riconoscimento’ dopo “le sofferenze, le ingiustizie e i ritardi che da oltre quattro anni il fuciliere è stato costretto a vivere".