Scarpe rosse, eventi e flash mob: il ‘No’ di studenti e cittadini alla violenza sulle donne

Grande partecipazione, da parte di studenti e cittadinanza, alla ‘Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne’. Un flash mob degli studenti e tante manifestazioni. GUARDA IL VIDEO

Pochi giri di parole, arriviamo subito al punto. Chiunque utilizzi metodi violenti per “rapportarsi” con le donne, allora del genere femminile non ha proprio capito nulla. Perché così facendo certa gente crede di ottenere rispetto. Alcuni uomini ipotizzano che, stando “al comando”, possano guadagnarci; in termini di cosa, però, bisognerebbe chiederlo a loro. Anzi, meglio non dialogare proprio con determinate categorie di mariti, padri, fidanzati, compagni e soprattutto ex. Ebbene sì, le aggressioni accadono spesso all’interno del nucleo familiare. Non è semplicemente una riprovevole questione di  stupro o tentato stupro nei confronti della ragazza di turno adocchiata al parco. In numerose famiglie, purtroppo, i contrasti sfociano spesso in violenza gratuita. Nel minore dei mali sopraggiungono epiteti ingiuriosi, minacce e offese, qualche schiaffo. Comunque è violenza, sia chiaro.
 
Nei casi peggiori, invece, spuntano all’improvviso occhi neri, sangue dal labbro, ematomi “sospetti”. Situazioni spesso sommerse, nascoste. Coperte da mogli che sopportano un machismo spropositato per garantire il sostegno economico ai figli. Un modo di ragionare autolesionista che, purtroppo, non elimina alla base il problema. Oggi è un pizzicotto, domani chissà. Le percosse potrebbero aumentare e forse, a venir abbandonata per prima, alla fine risulta proprio colei che cercava di sistemare le cose ingoiando lacrime e sangue. Bisogna dire basta a tutto questo, trovando il coraggio di denunciare soprusi fisici e psicologici. La “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”, che ricorre oggi, 25  novembre, vuole infondere proprio tale messaggio. Un messaggio che stamattina gli studenti del Liceo Statale “Pietro Siciliani”, supportati da quelli dell’Istituto “Fermi”, hanno voluto gridare ad alta voce. Cori, inni, striscioni. Il flash mob itinerante tenutosi per le vie del centro storico leccese organizzato dall’Istituto Magistrale unitamente al Centro Antiviolenza “Renata Fonte” è stato connettore di solidarietà e coraggio. Partendo dalla scuola ha poi raggiunto l’ex Convitto Palmieri, in Piazza Carducci.
 
«Il messaggio parte dalle nuove generazioni – dichiara Maria Luisa Toto, presidente del Centro Antiviolenza “Renata Fonte”, ai microfoni di Leccenews24.it – dai ragazzi e dalle ragazze. Perché così si può fare una buona azione socio-educativa di prevenzione e di contrasto quanto più sono giovani. Qui a Lecce oggi sta accadendo qualcosa di straordinario. In migliaia assieme al Centro “Renata Fonte”. Con loro e per loro. Da un punto di vista statistico i casi di violenza contro le donne sono in aumento, così come il femminicidio. C’è però più consapevolezza nelle donne, che iniziano dire basta». Presente durante il corte anche Paolo Foresio, Capogruppo PD al Comune di Lecce:«Partire dala scuola è fondamentale. Complimenti agli alunni e ai ragazzi dell’Istituto Siciliani. Ripartiamo dall’Abc, ripartiamo dall’educazione e dalla legalità».
 
Non solo flash mob. Vi sono anche le scarpette rosse sui gradini della scuola; l’incontro con sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone – avvenuto stamattina propria prima che partisse la marcia pacifica degli studenti – e anche la mostra fotografica intitolata “Protagoniste”. Lettura di scritti di donne, ricerche e quant’altro. Manifestazioni di dissenso alla violenza, ma contemporaneamente di assenso all’amore. Quello vero. 



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