Sciopero dei magistrati. Un’assemblea pubblica in tribunale “per la costituzione”

I magistrati hanno mostrato una copia della costituzione ed esibito una coccarda tricolore, per dire no alla proposta di riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri.

I magistrati salentini hanno partecipato allo sciopero indetto dall’Anm, mostrando una copia della costituzione ed esibendo una coccarda tricolore, per dire no alla proposta di riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Nella mattinata di oggi, a partire dalle 11, presso l’aula magna della Corte d’appello, del palazzo di giustizia di viale de Pietro a Lecce, si è tenuta un’assemblea pubblica.

L’incontro, che ha registrato un’alta adesione da parte dei magistrati salentini, è stato organizzato dalla sezione distrettuale dell’Anm di Lecce, Brindisi e Taranto, con l’obiettivo di discutere le implicazioni della riforma sulla giustizia italiana. Prima degli interventi è stato proiettato in aula il video realizzato dalla giunta dell’Anm dell’Emilia Romagna, con l’aiuto dell’attore Leonardo Santini, per spiegare le ragioni della protesta “per la costituzione ed il diritto dei cittadini ad una giustizia indipendente” ed anche “perché l’indipendenza della magistratura è un bene comune”.

Sono intervenuti il presidente della Corte d’Appello di Lecce, Roberto Maria Carrelli Palombi di Montrone, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Bergamo, Maurizio Romanelli, il segretario della sezione distrettuale dell’Anm, Laura Orlando ed il professore Rossano Adorno. Invece, il professore Michele Carducci, non ha potuto partecipare all’assemblea per impegni concomitanti. L’incontro è stato moderato dal presidente della sezione distrettuale dell’Anm, Vincenzo Scardia. Anche l’associazione Libera ha partecipato all’assemblea. Era presente anche una delegazione di studenti salentini.

In rappresentanza dell’Ordine degli avvocati di Lecce, per un impedimento del presidente Antonio De Mauro è intervenuto il consigliere Silvio Verri.

La protesta nasce in risposta all’approvazione in prima lettura, da parte della Camera dei Deputati, di un disegno di legge che introduce la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, oltre all’istituzione di un’Alta Corte disciplinare. L’Anm esprime preoccupazione per il potenziale rischio di ingerenze politiche nel sistema giudiziario, ritenendo che tali modifiche possano compromettere l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, pilastri fondamentali dell’equilibrio dei poteri sancito dalla Costituzione italiana.

Lo sciopero del 27 febbraio ha coinvolto magistrati in tutta Italia, con iniziative ed eventi organizzati in vari distretti per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi associati alla riforma.

Nonostante l’astensione dalle attività giudiziarie, l’Anm ha assicurato i servizi essenziali e verranno regolarmente celebrati i processi relativi a licenziamenti, quelli a rischio di prescrizione e quelli con imputati detenuti.

Prima dello sciopero di oggi, va detto, in una nota congiunta della Camera Penale di Lecce, Brindisi e Taranto (firmata dai presidenti Giancarlo Dei Lazzaretti, Giancarlo Camassa e Vincenzo Vozza), si legge: “La ferma volontà di sottrarsi ad un confronto con le Camere Penali da parte dell’Anm, manifestata plasticamente con l’invito a partecipare all’assemblea da tale associazione indetta per il 27 febbraio 2025, invito rivolto ai Consigli dell’Ordine, agli studenti liceali, agli avvocati ed ai cittadini, cioè a tutti tranne che alle Camere Penali, innegabilmente interlocutore naturale sull’argomento di che trattasi,tradisce il timore di un confronto su temi concreti con interlocutori informati, confronto che invece l’avvocatura penalistica da sempre coltiva auspicando
altrettanta disponibilità da tutte le altre parti interessate”.