Proposta di riforma costituzionale sulla separazione delle carriere, i magistrati salentini partecipano allo sciopero

L’incontro è organizzato dalla sezione distrettuale dell’ANM di Lecce, Brindisi e Taranto, con l’obiettivo di discutere le implicazioni della riforma sulla giustizia italiana.

Si terrà domani lo sciopero indetto dall’Anm, a cui parteciperanno anche i magistrati salentini, per dire no alla proposta di riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Nella mattinata di domani, alle ore 11, presso l’aula magna della Corte d’appello, del palazzo di giustizia di viale de Pietro a Lecce, si terrà un’assemblea pubblica.

L’incontro è organizzato dalla sezione distrettuale dell’Anm di Lecce, Brindisi e Taranto, con l’obiettivo di discutere le implicazioni della riforma sulla giustizia italiana. Interverranno, il presidente della Corte d’Appello di Lecce, Roberto Maria Carrelli Palombi di Montrone, il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Bergamo, Maurizio Romanelli, e il segretario della sezione distrettuale dell’Anm, Laura Orlando. Saranno presenti all’incontro i professori Rossano Adorno e Michele Carducci, con la moderazione del presidente della sezione distrettuale dell’Anm, Vincenzo Scardia. L’associazione Libera parteciperà all’assemblea.

La protesta nasce in risposta all’approvazione in prima lettura, da parte della Camera dei Deputati, di un disegno di legge che introduce la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, oltre all’istituzione di un’Alta Corte disciplinare. L’Anm esprime preoccupazione per il potenziale rischio di ingerenze politiche nel sistema giudiziario, ritenendo che tali modifiche possano compromettere l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, pilastri fondamentali dell’equilibrio dei poteri sancito dalla Costituzione italiana.

Lo sciopero del 27 febbraio coinvolgerà magistrati in tutta Italia, con iniziative ed eventi organizzati in vari distretti per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi associati alla riforma.

Nonostante l’astensione dalle attività giudiziarie, l’Anm ha assicurato che saranno garantiti i servizi essenziali. In particolare, verranno regolarmente celebrati i processi relativi a licenziamenti, quelli a rischio di prescrizione e quelli con imputati detenuti.



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