Quarant’anni nella scuola. Grazie Maestra Palmira!

Gli alunni della classe 5^ della Scuola Primaria di Palmariggi , I.C. di Muro Leccese, in collaborazione con Leccenews24.it, hanno realizzato un’intervista alla maestra Palmira. L’iniziativa ha consentito ai ragazzi di indossare per un giorno i panni del giornalista

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Le maestre lasciano sempre un bel ricordo in fondo al cuore. Materne, affettuose ma anche guide indispensabili e punto di riferimento imprescindibile per ogni bambino.  In poche parole, persone speciali.

E la maestra Palmira Toma speciale lo è stata veramente, non solo per questi ragazzi ma anche per le tante generazioni di bambini che si sono avvicendate sui banchi della scuola elementare di Palmariggi negli anni.

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La maestra Palmira Toma durante una lezione di geometria

I ragazzi della 5^, guidati dalle maestre Marisa e Alessandra, hanno voluto omaggiare una figura così importante realizzando un’intervista in collaborazione con Leccenews24.it.

Un’esperienza interessante che ha consentito ai “giornalisti in erba” di completare un progetto di classe  sul giornalismo iniziato a scuola e terminato con il lavoro in redazione.

Palmira Toma, insegnante presso la Scuola Primaria di Palmariggi, si racconta ai suoi alunni

Maestra Palmira, quando hai deciso di diventare un’insegnante?

Ricordo che ero in prima elementare e a fine anno ci fu dato un testo nel quale ci veniva posta la domanda “che cosa vuoi fare da grande”; fu in quell’occasione che scrissi che il mio sogno era quello di diventare una maestra anche io.

Sei stata contenta della tua scelta?

Certo, sono contentissima della mia scelta perché era proprio ciò che desideravo fare.

Maestra Palmira, ci racconti un aneddoto simpatico, un episodio che ricordi con piacere della tua carriera di insegnante?

In 41 anni di insegnamento ci sono stati tanti aneddoti. Ricordo particolarmente un aneddoto divertente legato ad una lezione di scienze riguardante il corpo umano. La lezione era terminata con una risata generale.

È vero che le regole scolastiche di un tempo erano più rigide?

Si, erano molto più rigide. Quando andavo io a scuola davano botte sulle mani e chi non studiava doveva mettere le orecchie di asino e girare per tutta la scuola. Io, personalmente, da maestra, non condivido questo sistema punitivo che portava all’umiliazione dei bambini.

Spesso si sente dire che i bambini di oggi sono diversi dai bambini di ieri. Sei d’accordo?

Si, sono d’accordo perché oggi  i bambini, ma non solo loro, hanno sviluppato un approccio differente verso la scuola e gli insegnanti, condizionati anche dalla stessa società. In ogni caso, prima c’era più rispetto per la figura della maestra che era “la maestra” ma anche per i compagni. In generale c’era più rispetto per l’altro. Devo però aggiungere che c’era anche più voglia di studiare.

Cosa non ti piace del tuo lavoro?

L’unica cosa che non mi piace del mio lavoro è la parte burocratica che diventa sempre più intensa e rende più faticoso il lavoro della maestra.

Noi siamo ragazzi di quinta, ci dai un consiglio per il nostro futuro nella scuola?

Il mio consiglio per voi ragazzi è quello di essere sempre curiosi e di studiare con impegno e passione perché i sacrifici e l’impegno danno sempre buoni frutti.

Grazie maestra Palmira!



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