Se guidi… non bere

Sono tantissimi gli incidenti stradali che avvengono a causa dell’eccessivo consumo di bevande alcoliche. L’Avvocato Emanuela Fonte ci spiega quali sono i rischi a cui si va incontro quando si assume tale comportamento. Anche dal punto di vista legislativo

Il12% dei partecipanti ad un'inchiesta condotta da un sito frequentato da giovani ha dichiarato di guidare in stato di ebbrezza. Tra questi il 8% lo fa soltanto durante il week-end, mentre il 4% lo fa più volte durante la settimana. Il 26% dei partecipanti ammette di bere, ma di non superare mai il limite consentito, mentre il 61% ha dichiarato di non bere prima di mettersi alla guida. 

I dati, raccolti attraverso più di 2.000 giovani, fanno emergere la presenza di un gruppo di persone  incuranti del rischio per sè e per gli altri. Accanto a questi ci sono coloro che condannano questa condotta ma non si sentono tutelati dallo Stato a causa di misure del tutto insufficienti ad arginare il problema.

Luca racconta: "i provvedimenti attuali non risolvono il problema e bisognerebbe introdurre metodi più drastici, come il carcere oppure la revoca immediata della patente. Inoltre i controlli andrebbero intensificati, anche davanti i locali, in modo da impedire all'ubriaco di poter guidare". 

Anche chi considera che la tolleranza all'alcol sia soggettiva chiede misure più efficaci: Ale ritiene la "storia" dello "0,5 è una questione soggettiva, l'alcol c'è chi lo regge di più, chi di meno. C'è chi non sa che con un drink è già fuori dai parametri benché sobrio. Quindi per evitare equivoci chi guida non può bere neanche un goccio. La volta dopo guiderà un altro e lui potrà ubriacarsi fino alla nausea". 

Lino è un motociclista e considera i guidatori ubriachi "uno dei pericoli maggiori": in soli 3 mesi ha visto "falciati sul marciapiede nonna e nipotina ed una postina di 30 anni". 
Corinna non guida dopo aver bevuto ma i suoi amici si:  "non ho mai guidato dopo aver bevuto ma la maggior parte dei miei amici non ha problemi a coniugare l'alcool con la guida, magari dopo la serata al locale notturno! Dovrebbe essere compito di pub e discoteche bandire i super alcolici per evitare stragi del sabato sera".

Anche i più spericolati si raccontano, vantandosi di riuscire comunque a tornare sempre a casa: Ale88 si vanta proprio di questo mentre altri "rischiano" solo se piove perché "tanto con la pioggia non si trovano posti di blocco"

Le campagne di sensibilizzazione ed i bollettini con le vittime degli incidenti del sabato sera (ma non solo) lasciano ancora troppe persone indifferenti al pericolo che si corre guidando ubriachi convinte, come Pierpaolo, che un "goccio in più" non incide sullo stile di guida: "bere prima di guidare anche il tipico "goccio in più" non credo incida molto sul mio stile di guida ovvero sempre rilassato e per la maggior parte dei casi entro i limiti a parte quando questi diventano troppo restrittivi e inadeguati per il tipo di strada su cui viaggio. Ma soprattutto il goccio in più non mi impedisce assolutamente di ragionare e di perdere la cognizione visiva" (…).

Altri ammettono di aver rischiato e sono consapevoli dell'errore commesso: Annibale ha guidato ubriaco, sa di essersela cavata ed ha capito "che non sempre è così e che non vale la pena rischiare"; lo ha fatto anche Claudio ma ha "sfondato la Uno e la macchina di una ragazza" ed ora quando beve va a piedi o si ubriaca direttamente a casa.

Un paio di bicchieri di buon vino, un cocktail (ora che fa caldo anche due..), vuoi perchè ti rendono più disinvolto con l’altro sesso o perchè ti fanno scordare i problemi quotidiani, ti rendono la serata di gran lunga più divertenteè dimostrato che basta un po' di alcol nell'organismo per rallentare i riflessi ed i tempi di reazione, per ridurre il campo visivo o la percezione degli stimoli sonori e luminosi. Non è solo la persona totalmente ubriaca a rischiare mettendosi alla guida, ma anche chi pensa di essere perfettamente sobrio pur avendo bevuto un po'.

In tanti conoscono le buone regole alla guida di un’auto e si affidano al buonsenso, adesso però, per tutti quanti è necessario fare un po’ di attenzione in più, per via dell’inasprimento dei limiti fissati dalla legge per punire chi è alla guida e ha assunto alcool. Ricordiamo che la legge fissa allo 0,5 grammi per litro di sangue la soglia di tolleranza del tasso alcolemico (la quantità di alcol presente nel sangue) di chi è alla guida di un’autovettura o motociclo

Sintetizziamo brevemente:

Chiunque guida in stato di ebbrezza è punito, ove il fatto non costituisca più grave reato:

a) con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 527
a euro 2.108, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un
tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (g/l).
All'accertamento della violazione consegue la sanzione amministrativa accessoria
della sospensione della patente di guida da tre a sei mesi;

b) con l'ammenda da euro 800 a euro 3.200 e l'arresto fino a sei mesi, qualora
sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico
superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All'accertamento
del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria
della sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno;

c) con l'ammenda da euro 1.500 a euro 6.000, l'arresto da sei mesi ad un
anno, qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico
superiore a 1,5 grammi per litro (g/l). All'accertamento del reato
consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione
della patente di guida da uno a due anni. Se il veicolo appartiene a
persona estranea al reato, la durata della sospensione della patente di guida
è raddoppiata. La patente di guida è sempre revocata, ai sensi del capo
II, sezione II, del titolo VI, in caso di recidiva nel biennio.. 

La legge in teoria c'è, ma nella realtà che cosa accade? 

Sono in molti a pensare che la legge non tutela chi decide di non bere per poter guidare e si ritrova suo malgrado vittima di incidenti causati dall'alcol.

La legge senza maggiori controlli non serve a nulla. Ed i giovani lo sanno.

Più di 4000 solo le persone che sono decedute in Italia a causa di incidenti stradali: di queste, secondo una stima dell’Istituto Superiore di Sanità, circa 1/3, dunque oltre mille persone, sarebbero state vittime di un ubriaco o di un soggetto sotto l’effetto di droghe o psicofarmaci. Nel solo mese di gennaio 2014 già 68 sono stati  gli episodi di pirateria stradale che hanno lasciato sulle strade italiane 13 morti e 70 feriti.

Numeri e statistiche dietro le quali si nascondo storie e grida di sofferenze che chiedono di essere ascoltate dal nostro sistema giuridico e di essere vendicate da una risposta sanzionatoria severa e adeguatamente punitiva nei confronti di quelli che oramai si possono comunemente identificare come “killer della strada”.

Da tempo si auspica ad un intervento legislativo volto ad introdurre una fattispecie delittuosaad hoc rubricata come “omicidio stradale”, e ciò al fine di evitare che le argomentazioni e oscillazioni giurisprudenziali che colorano la distinzione tra colpa cosciente e dolo eventuale finiscano per non garantire l’ambita giustizia ai familiari delle vittime in questione.

Si ravvisa la colpa cosciente nell’atteggiamento dell’agente che, pur rappresentandosi l’astratta possibilità di realizzazione del fatto, ne respinge il rischio, confidando nella propria capacità di controllare l’azione. Da qui la non-volizione. Nel caso di dolo eventuale invece sussiste l’accettazione del rischio (quindi, volizione) che si realizzi un evento diverso, concretamente possibile, ancorchè direttamente non voluto.

E’ sempre difficile rassegnarsi alla perdita di un proprio caro, ma è ancora più difficile sopportare il dolore quando ad esso si aggiunge la rabbia e la sete di vendetta verso coloro che sono colpevoli di averci privato dei nostri affetti a causa di comportamenti negligenti che in un attimo hanno spento una o più vite e distrutto quelle di coloro che sono rimasti a piangere sulle loro tombe.

È proprio di questi giorni l’audizione presso la Commissione Giustizia del Senato, nata con lo scopo di conoscere l’opinione delle varie associazioni e di alcuni illustri tecnici circa l’introduzione del reato di Omicidio Stradale nel codice penale.
È proprio di questi giorni ‘audizione del presidente di Asaps, (acronimo di Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale) Giordano Biserni alla Commissione Giustizia del Senato

 E’ noto che l’associazione forlivese è promotrice con le associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni di Firenze della raccolta delle firme per l’approvazione di una legge specifica. Le associazioni hanno già raccolto oltre 76.000 firme.

"La proposta per l’introduzione dell’Omicidio stradale nel Codice Penale, dopo aver fatto un primo importante passo presso la Commissione Trasporti della Camera il 17 luglio scorso, con l’approvazione di un emendamento che prevede, nella legge delega per la riforma del CdS, l’ergastolo della patente e impegna il Governo per una modifica al codice penale che vada ad individuare specificamente questo nuovo reato, ora si incammina anche al Senato, che ne sta discutendo presso la Commissione Giustizia – evidenzia Biserni -. La convocazione dell’Asaps è il legittimo riconoscimento di una associazione che rimane in prima linea nell’impegno sui vari versanti della sicurezza stradale…“

Speriamo che questo serva affinchè chi uccide, mettendosi alla guida senza esserne in condizioni (essendo drogato e/o in stato di ebrezza), riceva una condanna adeguata al danno (morte o lesioni gravi) che ha provocato con il suo comportamento irresponsabile.

Una pena “equa” per il danno provocato e “certa” rappresenta un atto di “prevenzione”. Serve da deterrente e rende un minimo di giustizia a chi ha perso la vita per il comportamento criminale di un guidatore che si è messo alla guida non essendo in condizione di farlo.
 
Avvocato Emanuela Fonte