Servizio scuolabus a Porto Cesareo, mamme in rivolta

Una piccola frazione della costa jonica mette insieme l’energia delle mamme coinvolte in una storia che va avanti da tempo.

“Torre Lapillo, frazione di Porto Cesareo, un paesino che si affaccia sulla costa jonica, un luogo reso incantevole dalla finissima sabbia bianca che si perde nel mare cristallino. Porto Cesareo, meta in per chi non lo vive quotidianamente, riempito dai turisti d’estate, ma svuotato dentro da una politica che non ha mai preso il volo”. Il centro ionico è descritto spesso  così, in un mix di bellezza dal retrogusto amaro, da chi lo abita 365 giorni l’anno. “Ben vengano le forze comuni, le energie messe in campo per migliorare la situazione, ben vengano le iniziative ma…le tasse da pagare sono tante, troppe rispetto a quanto poi la comunità realmente ottiene in cambio!” La lamentela giunge da molti abitanti “stanchi” di risvegliarsi quotidianamente in un paese – a detta di chi lo vive – arretrato, una civitas che sembra avere nessuno a capo, un paese dai marciapiedi sconnessi con zero servizi se non quelli che ognuno ha portato avanti con le proprie forze e possibilità. E se il malcontento arriva da chi cammina in quelle strade, gode di quei panorami giorno dopo giorno, si scontra con mancanze di base, la storia cambia. Si trattiene, si cerca di giustificare, si aspettano tempi migliori fino a quando quella goccia caduta non fa  traboccare il vaso.

Ad urlare lo scontento questa volta sono alcune mamme di Torre Lapillo, dopo tante lettere protocollate e verbalizzate inviate al Comune nella speranza di ricevere riscontri. Oggi le mamme stanche hanno deciso di unirsi e tramite un attivo componente del Movimento 5 Stelle di Porto Cesareo, Stefano My, hanno pubblicato su Facebook una lettera scritta di pugno per comunicare il pericolo nella vita dei loro figli che vanno a scuola.
Ed ecco che, sulla bacheca dell’attivista, appare una lettera dall’introduzione agghiacciante:
“ È sconvolgente! Ho visto lo stato e la qualità del servizio che offre la navetta scuolabus per Torre Lapillo.     È indecente nel vero senso della parola. Sedili senza tappezzeria, aperture mal funzionanti e sicurezza zero. Trasporto di bambini di ogni età con consueto numero in eccesso. Pensate che durante un percorso vi è stato un principio d'incendio al suo interno con i bambini a bordo evitandosi per poco la tragedia. Ora pubblico una lettera dei genitori di questi bambini che era diretta al sindaco, così come mi è stato chiesto di fare visto che sembra che Facebook sia più consultato del dovuto dagli enti di competenza, mentre le lettere protocollate o le richieste verbali sembra vengano archiviate prima ancora di essere presentate…”

Nella lettera scritta dalle mamme e pubblicata da Stefano My, attivista movimento 5 stelle, le parole risultano essere pesanti, parole di pazienza ormai persa e stanchezza ormai ingrandita dagli eventi che i bambini raccontano tornando a casa.
Una lettera che chiede aiuto e fa nuovamente appello al Sindaco di Porto Cesareo, Salvatore Albano, al quale viene chiesto un miglioramento del Servizio navetta ScuolaBus che tutti i bambini avrebbero diritto ad avere dato che , proprio per questo, esiste una tassa ingente che viene pagata ad ogni scadenza.

“Torre Lapillo, è una frazione di Porto Cesareo, ma viene trattata come periferia…siamo stanchi di essere additati moralmente da quelle persone che non hanno niente più di noi,anche noi meritiamo di vivere con gli aiuti che il Comune dovrebbe mettere a nostra disposizione!“ dice Stefano My.
Si chiede un miglioramento del servizio in ogni senso, dalla tappezzeria, alla sicurezza dello Scuolabus e degli assistenti , oltre a gridare sottovoce e fra le righe un senso di disagio per vivere in un posto di splendida natura, ma con pochi servizi.



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