
In occasione del convegno ‘Sisterhood, l’empowerment della sorellanza‘ organizzato nel capoluogo salentino l’8 marzo scorso da Anolf Lecce e Cisl Lecce in collaborazione con Comune di Lecce, Fondazione Francesca Massa e IIS ‘Antonietta De Pace‘ di Lecce, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, presso l’ex Conservatorio Sant’ Anna, nell’ambito del progetto regionale Puglia Capitale Sociale 3.0, riceviamo e pubblichiamo l’intervento della giornalista Klodi Meshi, una riflessione o una provocazione intelligente su una ricorrenza che non può e non deve diventare vuoto rituale.
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8 Marzo, festa o inganno? Oppure: 8 Marzo, una giornata in memoria della donna che lotta? Dando l’importanza giusta al contesto, potremmo dire che l’8 Marzo è l’assurdo che occupa la logica!
A.D. 2024…eppure la donna rimane sempre sottovalutata. Sottovalutata nel salario, sottovalutata nella dignità, sottovalutata nella vita!
A.D. 2024…eppure la donna non smette di essere oggetto di violenza. C’è da chiedersi: chi violenta la donna, se tutti sono figli delle donne? Le tenebre, la politica, i capi degli stati: chi è capace di oltrepassare l’amore e di farsene un vantaggio con il pretesto che il potere permette tutto, con il pretesto che il potere pensa di usufruire anche delle capacità degli altri, anche delle potenzialità degli altri? La risposta: ‘Siamo alla fine dei tempi’ non convince più!
Nemmeno la Puglia è immune dall’argomento, anzi le cifre sono allarmanti come altrove, anzi lo sono di più visto che in Puglia vivono e lavorano molte donne straniere, immigrate.
L’aiuto offerto loro non ha abbellito le loro facce, ha solo aggiunto un filo di trucco…ma dietro la maschera la realtà fa paura.
Non è solo una questione di uomini bensì di un sistema da demolire e al quale frapporre un contro-sistema che valorizzi i colori di una donna, la forma femminile delle cose.
Da indagare profondamente anche il rapporto donna-donna, accendendo un focus sotto la luce della sorellanza come hanno provato a fare Anolf Lecce, Cisl Lecce, Fisascat Cisl Lecce, Fai Cisl Lecce.
Nel convegno ‘Sisterhood, l’empowerment della sorellanza’ ho intravisto diverse donne-alpha, donne che vogliono mettere in evidenza la realtà, la verità, donne che hanno a cuore l’aiuto di altre donne.
Ada Chirizzi, Segretaria Generale della Cisl di Lecce, ha disegnato scenari concreti, fattivi, reali, regalando con generosità insieme ad Anolf un nuovo sportello in cui la donna come entità completa e complessa possa chiedere aiuto: un lavoro, magari anche vitto e alloggio o semplicemente cura per i propri bambini. Non perdendosi molto in argomenti eterei come ‘pace e amore’, ho visto donne che seriamente puntano il dito contro le guerre e i disastri economici per sottolineare che ‘sono le donne una grande risorsa non solo per l’economia, ma per la società in generale’. Perché sono donne mamme di bambini, donne mogli, donne figlie di genitori anziani, donne, semplicemente donne.
‘Andiamo nei campi ad aiutare le piu vulnerabili’, ha detto la Consigliera Nazionale di Parità Serenella Molendini, portando un esempio concreto, vero, attuale.
Raffaella Arnesano, progettista coraggiosa ma anche tenera, ci ha aperto gli occhi, ha aperto gli occhi a tutti noi. Solo il ricorso alla sorellanza sgombererà il campo dal luogo comune per il quale le donne al potere si comportano come gli uomini. È allora da qui, da questo pericolo autentico, che deve partire un nuovo sistema, una nuova organizzazione degli spazi della vita.
Il black humor del duo comico Leleste ha squarciato il velo di ipocrisia del non-ricordo : ‘siamo stato tutti migranti ‘ almeno una volta nella lunga storia che è la vita. Mai dimenticarsene quando qualcuno ci tende la mano e chiede aiuto. Perché quel qualcuno siamo stati noi, in qualche posto del mondo, in qualche angolo del tempo.
Difendersi significa unirsi.
E che bella la testimonianza di Asmaa Nabil, donna araba, donna vera, donna senza velo, donna divorziata che fa da madre e da padre, che cresce i suoi figli e li manda a scuola e che è fiera della loro integrazione, una integrazione che non perde la memoria della propria origine e delle proprie tracce.
Padrona di casa una donna albanese, Arlinda Hamzaj, di Anolf Lecce. Il suo sorriso, la sua emozione, il suo saluto hanno portato entusiasmo. E l’entusiasmo è un patrimonio da non disperdere mai. Sisterhood è anche questo.