Niente tregua per il fine settimana, nessun ulteriore rinvio, nessuna nuova pausa. A Melendugno TAP ha riacceso i motori dei sui mezzi e si è rimessa all’opera per completare l’eradicamento degli ulivi nel cantiere di San Basilio.
Si riscalda, dunque, l’ambiente in riva all’Adriatico dopo la sospensione dei lavori ordinata nella giornata di giovedì. Si pensava, infatti, che durante il weekend gli escavatori e i mezzi pesanti della multinazionale del gas rimanessero spenti. Invece, dopo la giornata di tregua concessa ieri, questa mattina, alle prime luci dell’alba, le operazioni sono riprese a pieno regime.
Nessuna attesa per la prossima settimana: TAP vuole velocizzare il tutto e mettere fine alla prima parte delle operazioni nel più breve tempo possibile. Gli attivisti sono già sul piede di marcia, tutti intenzionati a raggiungere anche in questo sabato il cantiere di San Foca, presidiato però in ogni dove.
Notevole, infatti, anche oggi lo spiegamento di forze dell’ordine tutto intorno all’area interessato dagli interventi: i manifestanti, impossibilitati a raggiungere San Basilio, né in auto, tantomeno a piedi, si sono spostati in Masseria del Capitano, luogo di dimora degli ulivi espiantati. La protesta ha di fatto bloccato l'ingresso è i camion sono stato costretti a fare retromarcia. Poco dopo le 13 l'annuncio della sospensione dei lavori, almeno per oggi.
Torna a salire la tensione, così, dopo un’altra settimana per certi aspetti drammatica per questo lembo di terra. Il timore è che di qui un giorno il tutto possa degenerare, e che l’esasperazione di qualcuno possa travalicare i confini della protesta civile.
Non sono da sottovalutare, del resto, i petardi fatti esplodere nella serata di ieri a Lecce nei pressi dell’Hotel Tiziano dove, tra gli altri ospiti, c’erano anche decine di agenti di Polizia provenienti da fuori provincia e impegnati in questi giorni nel mantenimento dell’ordine proprio sul cantiere TAP di Melendugno.
