Puglia, verso la stabilizzazione di 2mila operatori sanitari precari. La Regione accelera

Il direttore del Dipartimento della Salute incontrerà le organizzazioni sindacali, in videoconferenza, il 21 maggio alle ore 11.00. Perrone (Fsi-Usae): ‘Procedere con urgenza’

Sarà una videoconferenza importante, importantissima, quella organizzata dal Dipartimento di Promozione della Salute della Regione Puglia il 21 maggio alle ore 11.00.

Tutte le rappresentanze sindacali invitate saranno chiamate, infatti, a dire la loro, in materia di stabilizzazione dei lavoratori del Servizio Sanitario Regionale. Un appuntamento che i precari del settore attendono da tanto e che sembra finalmente esse giunto al traguardo.

Del resto la Fase 1 dell’emergenza coronavirus che hanno vissuto l’Italia e la Puglia hanno fatto ben comprendere che il sistema sanitario non può essere più trascurato dopo anni di tagli e di precarizzazione, ma tutte le figure professionali che si sono distinte in quella che è stata una vera e propria guerra e che ne hanno il diritto devono accedere ad un mondo del lavoro certamente più tutelato che serri i ranghi e rimpingui gli organici al servizio della collettività.

Gli strumenti giuridici per farlo adesso ci sono, perché come segnalato dal Responsabile del Dipartimento di Promozione della Salute della Puglia, Vito Montinaro, il Decreto Rilancio varato dal Governo il 13 maggio ha spostato dal 2029 al 2020m il requisito temporale per la stabilizzazione del personale medico, tecnico professionale ed infermieristico.

«Le stabilizzazioni potranno avvenire immediatamente per chi, alla data del 30 aprile 2020, abbia già maturato tutti i requisiti di legge e successivamente procedere via via per coloro che matureranno quei requisiti. Le stesse dovranno comunque essere scadenzate in modo chiaro in un piano assunzionale. Entro il 25 maggio si dovrà presentare alla Regione la programmazione aziendale della trasformazione dei contratti in essere degli aventi titolo in contratti a tempo indeterminato nel rispetto della capienza del PTFP – Il Piano Triennale di Fabbisogno del Personale – aziendale e tenendo conto di eventuali posti da destinare alle assunzioni dei vincitori di concorso».

Una boccata d’ossigeno, insomma, per il personale precario e che con il Decreto Rilancio può vedere stabilizzata la propria attività professionale.

«In un momento in cui il mondo della sanità è in prima linea per fronteggiare l’emergenza legata alla diffusione del Covid19, tutte le forze sindacali e le istituzioni, dal Governo alla Regione Puglia, devono continuare nel percorso di stabilizzazione dei precari – scrive in una nota Francesco Perrone, segretario territoriale della Fsi – Usae -. Dobbiamo procedere con urgenza a quanto stabilito dalle norme approvate, in maniera da soddisfare, nel più breve tempo possibile, le attese dei circa 2000 operatori sanitari precari operanti in Puglia e dar loro tranquillità e certezza nel futuro. Noi rappresentanti sindacali siamo da sempre al fianco dei lavoratori precari».



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