Monteco, continua lo stato di agitazione dei sindacati: “basta disservizi e minacce ai dipendenti”

I sindacati scrivono una terza lettera indirizzata alla ditta di raccolta porta a porta Monteco per “denunciare e dissentire per le decisioni unilaterali e i provvedimenti della ditta”.

Confermano lo stato di agitazione i sindacati che, insieme con le R.s.u., indirizzano le loro parole di lamentele alla Direzione Aziendale della ditta di raccolta porta a porta Monteco.

Al centro dello stato di agitazione, la riduzione dei servizi, dei mezzi e del personale e l’incremento dei carichi di lavoro, come conseguenza.

È la terza lettera, del 12 aprile, quella che le segreterie territoriali Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Fiadel, Ugl scrivono per “denunciare e dissentire per le decisioni unilaterali e i provvedimenti della ditta Monteco che, dopo la consegna dei certificati penali, ha sospeso alcuni lavoratori dipendenti nel cantiere di Lecce. Ad aggravare la situazione sarebbe stato anche il crescente conflitto sindacale e la dichiarazione dello stato di agitazione.

“Gli addetti sono molto esasperati dal clima giornaliero per quanto sopra denunciato e per le continue contestazioni di mancanze inesistenti. Segnaliamo, inoltre, il comportamento scorretto dei responsabili aziendali dei cantieri di Lecce che, da tempo e tutti i giorni, senza rispetto della dignità dei lavoratori e dell’anzianità degli stessi spostano continuamente gli stessi nei servizi giornalieri senza tenere conto della loro professionalità, mansione, livello acquisito negli anni”.

Ma i sindacati non si fermano qui e denunciano anche minacce e discriminazioni. “Non possiamo più sopportare le continue minacce verbali e i comportamenti discriminatori in tutti i giorni nei riguardi degli addetti e, ancora, mai concordata delle squadre del solo autista anziché a due e tre lavoratori”.

La richiesta dei sindacati

Riconfermiamo lo stato di agitazione per tutti i motivi denunciati e chiediamo ancora una volta, al sig. Commissario un’urgente convocazione in applicazione dell’art. due della legge n. 146/90 (Procedura di raffreddamento dei conflitti) per un confronto e discussione degli argomenti denunciati e, inoltre, per la verifica dell’organico previsto e quello esistente”.



In questo articolo: