
Se negli ultimi anni il videogioco è diventato un settore fondamentale nel complesso mondo dell’intrattenimento, gran parte del suo successo è dovuto alla sua capacità di adattarsi. I videogiochi narrativi sono sempre stati opere popolari, ma mai come negli ultimi anni le loro sceneggiature sono state in grado di rivaleggiare con la complessità delle storie raccontate in libri e film.
I giochi della tradizione sono protagonisti di innumerevoli serate in compagnia, ma le loro versioni digitali, grazie all’offerta dei casinò online e delle tante app che spaziano dagli scacchi alla scopa, sono popolarissimi anche nei tempi moderni. E giochi più competitivi, dai simulatori sportivi agli shooter in prima persona fino ai giochi di strategia, mai come in questi ultimi anni hanno avuto successo anche da un punto di vista professionale e sportivo.
C’è però un genere che, più di altri, mantiene inalterate le proprie caratteristiche fin dai suoi esordi, e anzi per lungo tempo è stato fondamentalmente sinonimo di videogioco: il casual gaming. Regole semplici, partite veloci, gameplay essenziale e intuitivo, comandi facili da padroneggiare: tante le ragioni delle fortune del casual gaming che ancora oggi, nonostante un’offerta videoludica mai così ampia, portano il genere a riscuotere un successo intramontabile. In effetti, soprattutto oggi, risulta difficile parlare di casual gaming come uno tra i tanti generi videoludici.
Il casual gaming è, prima di tutto, una vera e propria filosofia di gioco. L’idea originale infatti è quella di un semplice passatempo, un intrattenimento al quale dedicarsi quando non si ha altro da fare. Ecco perché il gameplay è semplice e le partite veloci: un gioco casual deve poter essere giocato nei ritagli di tempo e nelle attese, senza richiedere particolare concentrazione o seguire trame articolate ma senza per questo rinunciare a sperimentazioni o goliardate. Un concetto che, a ben vedere, è molto vicino a quello alla base di qualsiasi gioco della storia, e che è responsabile dell’idea, ormai accantonata, del videogaming come semplice passatempo senza ulteriori pretese.
Ma non è tutto qua, perché il casual gaming è al centro di alcune innovazioni capaci di rivoluzionare il mondo del videogioco. Prendiamo per esempio il touchscreen, protagonista assoluto dei nostri smartphone: la relativa tecnologia, passata per vari step, è stata utilizzata per diversi giochi, e molti di questi si sono rivelati a loro modo rivoluzionari. Sono titoli nei quali lo swipe sul touchscreen rappresenta l’input principale di gioco, risultando elemento principale del gameplay: da Angry Birds a Fruit Ninja, passando per giochi di puzzle come Candy Crush Saga o Cut the Rope, un semplice gesto su touchscreen ha reso un elemento tecnologico innovativo responsabile dell’affermarsi di alcuni dei più significativi esempi di videogiochi degli ultimi anni, che non a caso ricadono tutti nel genere casual game.
E a proposito di touchscreen, impossibile non tenere presente come il casual gaming sia una delle ragioni per le quali lo stesso smartphone sia diventato un accessorio imprescindibile delle nostre giornate. Il videogioco ha da sempre visto nelle console portatili un elemento sul quale investire, ma a beneficiarne non è stato solo il genere casual: sui vari modelli si sono succeduti titoli dei generi più diversi, da Pokémon a Grand Theft Auto fino a God of War, serie ben lontane dal casual gaming. La versatilità dello smartphone, però, è uno step successivo nell’evoluzione del videogioco portatile: non più un videogioco su una console dedicata, ma un videogioco su un accessorio che, tra le tante cose, può essere considerato anche una console. Dovendo scegliere se investire in una console o in un telefono cellulare, sul quale si può anche giocare, la scelta più logica risulta la seconda: non a caso enormi percentuali di videogiocatori dichiarano di essere mobile gamers, ossia che giocano solo titoli su smartphone.
Insomma, se il casual game è uno tra i tanti generi videoludici, allo stesso tempo è molto di più: da videogioco “originale” ad approccio al videogaming, il casual gaming si rivela ancora oggi uno dei più grandi successi del mondo videoludico.