Tamponi e test sierologici ai militari della GdF, la richiesta del Sindacato Finanzieri

Con una lettera al Governatore di Puglia il Coordinatore Provinciale di Lecce, Antonio Todisco, chiede che gli uomini della Guardia di Finanza vengano sottoposti a uno screening.

Dopo le innumerevoli richieste da parte del Corpo di Polizia Penitenziaria, quello della Polizia di Stato, arriva l’appello della Guardia di Finanza.

Il Sindacato Italiano lavoratori Finanzieri, nella persona del Coordinatore Provinciale di Lecce, Antonio Todisco, infatti, nei giorni scorsi ha preso carta e penna e inviato una missiva al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano; al Comando Regionale della Guardia di Finanza; al Prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta e al Comando provinciale del capoluogo Salentino. Oggetto della lettera la richiesta di eseguire tamponi e test sierologici ai militari delle Fiamme Gialle.

“Con rammarico tocca segnalare che alle reiterate richieste di effettuare tamponi e test sierologici al personale delle Forze dell’Ordine impegnate sul territorio pugliese, si è contrapposto un assoluto silenzio da parte di coloro che hanno la governance del territorio, peraltro in controtendenza rispetto ad altri presidi regionali”, si legge nel documento.

“Invero, Toscana, Lazio, Emilia Romagna Marche stanno già procedendo all’accertamento sanitario richiesto e altre (Friuli Venezia Giulia), hanno anche avviato un confronto permanente con le associazioni sindacali del comparto sicurezza, finalizzato a individuare nelle Forze dell’Ordine gli asintomatici e coloro che hanno già sviluppato gli anticorpi, con l’obiettivo di tutelare l’incolumità e preservare l’operatività di tutti i presidi”.

Secondo il Sindacato, le misure adottate dal governo hanno richiesto un impiego massiccio di finanzieri e con l’avvio della fase 2 l’impegno dei militari sarà ancor più gravoso visto l’apertura di numerose imprese e l’aumento dei cittadini in circolazione.

“L’assenza di un quadro chiaro sul numero degli asintomatici – prosegue Todisco – e di coloro che hanno già sviluppato gli anticorpi, potrebbe comportare il verificarsi di due importanti criticità: una dovuta al personale asintomatico che, suo malgrado, in occasione delle operazioni di controllo può essere veicolo di contagio nella cittadinanza; l’altra correlata al concreto pericolo che l’infezione di taluno degli appartenenti al Corpo, possa comportare la messa in quarantena dell’intero Reparto di appartenenza, con la conseguente difficoltà di assicurare il rispetto delle restrizioni emanate nel tempo.

In tale difficile contesto – conclude la missiva – si torna a sottolineare la necessità di sottoporre con urgenza le Forze dell’Ordine a uno screening tramite tampone o test sierologico, al fine di poter ‘mappare’ la contagiosità nella popolazione in uniforme. Ciò consentirebbe di prevenire l’insorgere di eventuali focolai nelle caserme, di evitare di mettere in pericolo l’operatività dei reparti e, nel contempo, offrire maggiore sicurezza ai nuclei famigliari e ai cittadini stessi”.



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