“Mamma Rai” fa perdere la pazienza ad un cittadino 60enne di Trepuzzi. Succede che un ispettore del Fisco si presenta davanti consegnandogli un conto corrente già compilato, esortandolo a pagare immediatamente il canone. Altrimenti? Una bella multa salata assieme al pignoramento dell’apparecchio televisivo. Richiesta che il signore non digerisce affatto:«Ora basta, dopo l’acqua e la luce adesso lo Stato vuole multarmi pure per questo». E la reazione rabbiosa lo induce a gettar via il televisore. Si torna dunque a raccontare storie di disagio sociale, dove i protagonisti – purtroppo – risultano i cittadini in difficoltà dinanzi alla tartassante burocrazia fiscale. Già le famiglie italiane che ancora riescono a cavarsela fanno fatica a tirare avanti; figuriamoci, poi, quelle naviganti in acque finanziarie tutt’altro che tranquille.
La notizia, però, si arricchisce di un altro dettaglio molto importante. L’uomo abita all’interno di una palazzina situata in via Jacopone da Todi (sempre a Trepuzzi), già in passato salita ai fasti della cronaca per via della situazione precaria in cui vivono i rispettivi inquilini. Senza luce e con l’acqua che arriva col contagocce. Oltretutto, all’interno sono presenti persone anziane e affette da disabilità che, senza i servizi di prima necessità, trovano complicato anche osservare le più semplici azioni quotidiane.
Alcuni inoltre, non riuscendo a pagare le bollette poiché economicamente impossibilitati, hanno determinato una notevole situazione di morosità. Le richieste d’aiuto alle istituzioni sono state tante, del resto. E dire che non molto tempo addietro, ben dieci nuclei familiari di Trepuzzi scrissero al presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella. “Le chiediamo di intervenire personalmente presso le istituzioni locali della nostra regione, la Puglia – dissero nella lettera – per far sentire la nostra voce fino adesso inascoltata da tutti”.