Festeggiano con torta e spumante la morte di Ninì Gorgoni. Sconcerto a Cavallino

Hanno brindato per la morte dell’Onorevole Gorgoni e poi si sono immortalati in un servizio fotografico postato sui social. Il tutto senza rispettare il divieto di assembramento

Hanno prima brindato e poi, non contenti, hanno anche postato le foto su facebook del piccolo party organizzato per festeggiare la morte di Gaetano Gorgoni, politico di lungo corso ed ex sindaco della città, scomparso il 13 maggio scorso nella sua Cavallino.

‘Un vero e proprio oltraggio alla memoria’ come in tanti, tantissimi, lo stanno considerando in queste ore in cui il sindaco della città, Bruno Ciccarese Gorgoni, nipote dell’onorevole che per tanti anni ha militato nel Partito Repubblicano Italiano, oltre a dirsi molto dispiaciuto sta pensando anche di adire le vie legali se dovessero esserci gli estremi, visto anche l’assembramento dei festeggianti senza alcun rispetto delle norme di contenimento del Covid-19.

Uno sparuto gruppo di cittadini, nei giorni successivi, non ha esitato a commissionare una torta con l’immagine del Palazzo in cui era residente la Famiglia Gorgoni sotto la scritta ‘Finalmente Liberi (Uniti)‘. Nel corso della festa per brindare alla scomparsa di Gorgoni, qualcuno si è pure immortalato in un servizio fotografico prima postato sui social e solo successivamente rimosso. Ma il danno era già stato fatto e sono in molti a prendere le distanze da un simile comportamento.

Pare che tra i partecipanti ci fosse anche un vigile urbano della città.

Il consigliere regionale Paolo Pellegrino ha voluto commentare la notizia, esprimendo rammarico e stizza per l’accaduto: ‘La mia più sentita vicinanza alla famiglia del compianto ex onorevole Gaetano Gorgoni per l’oltraggio alla sua memoria. Postare sui social le immagini di una torta e di alcuni partecipanti per festeggiare la scomparsa dell’ex sindaco di Cavallino è quanto di più ignobile possa esserci. I morti vanno sempre e comunque rispettati. Ce lo insegna il rispetto etico e umano che si deve, al netto delle appartenenze politiche e delle convinzioni religiose, a chi non è più tra noi. Mi auguro che gli autori di questa meschina messa in scena possano al più presto porgere pubblicamente le proprie scuse’.