La stagione estiva si è conclusa, ma, si sa, il Salento continua ad attrarre tra bellezze naturalistiche e culturali. Peccato che tali bellezze – soprattutto quelle architettoniche che sorgono nelle città salentine – vengono raccontate e descritte molto spesso da guide turistiche improvvisate e, magari, poco competenti. Se il fenomeno dell’abusivismo in tale settore può sfuggire a turisti ignari, non passa inosservato agli occhi di chi guida turistica lo è davvero, per professione.
Da qui la denuncia: le guide turistiche non abilitate nella provincia di Lecce sono un fenomeno in netta crescita. “Ormai nelle località e siti di maggiore interesse del Salento, chiunque si improvvisa guida turistica cavalcando l’ondata di turisti che hanno invaso la provincia nel corso della corrente stagione turistica. Per chi svolge questa professione nel rispetto delle norme vigenti la situazione è diventata intollerabile” ci scrivono le guide turistiche della provincia.
In particolare “Si diffondono nuovi modi per visitare le nostre città e con questi mezzi di trasporto vengono offerte visite guidate, in più dei casi però si tratta di guide non abilitate, così come proliferano nella bella stagione i minorenni che si propongono come guide turistiche”. Sono solo alcune delle situazioni alle quali le guide riconosciute della provincia di Lecce sono state costrette ad assistere tra la ressa di turisti che quest’estate hanno affollato i centri storici del Salento.
Per chi non lo sapesse, è stata regolarizzata tre anni fa in Puglia la posizione professionale di questa figura con la Legge Regionale n.13 del 25 maggio 2012. E’ stato costituito un elenco apposito, quindi, ma a quanto pare non viene garantito alcun controllo sull’esercizio della professione, lasciando ampio spazio al dilagare dell’abusivismo.
Il fenomeno dei “ciceroni abusivi” dilaga in tutta Italia, ormai, in tutte le città d’arte di maggiore interesse. “Se tuttavia altrove Polizia Municipale e Guardia di Finanza stanno intervenendo per riportare un po’ d’ordine e legalità (con tanto di sanzioni pecunarie n.d.r.) – scrivono ancora le guide turistiche della provincia leccese – non si può dire la stessa cosa per il territorio salentino. Qui di fatto gli irregolari operano in tutta tranquillità sotto l’occhio indifferente della Polizia Locale, che non interviene neanche dietro segnalazioni, adducendo come motivazione: “Non è nostra competenza”. Non è però quanto dice la L.R. 13/2012, che indica i Comuni e la polizia locale quali organi di vigilanza e controllo in materie”.
Se ieri le guide turistiche lamentavano tempi lunghi per l’esame di abilitazione, oggi chiedono tutela nell’esercizio della professione. “Ora le guide turistiche abilitate della Provincia di Lecce – si legge nella nota stampa – intendono passare alle vie di fatto con un esposto presso il Prefetto in modo che le Amministrazioni vengano sollecitate ad adeguarsi alla normative in vigore ormai da tre anni e renderla esecutiva attraverso un’azione di monitoraggio da parte della polizia municipale e contrastare così il dilagante abusivismo”.
Con il varo della legge regionale n.13 del 25 Maggio 2012, la Puglia si è dotata di uno strumento legislativo che norma la professione di guida e accompagnatore turistico, alla luce delle direttive nazionali e comunitarie sull’argomento. Fino a questa data, in Puglia, a differenza delle altre regioni italiane, non esisteva una normativa che regolamentasse la professione della guida turistica, che di fatto non era riconosciuta. Con questa legge, invece, si istituisce di fatto l’elenco delle guide abilitate per l’intera Regione, affidando il compito di concedere l’abilitazione alla Provincia di ciascuna guida. Così, da marzo 2013, solo chi ha superato le procedure di verifica e accreditamento fissate dal bando e conseguito l’abilitazione tesserino alla mano può esercitare la professione di guida turistica.
Un particolare: il turista, qualora si affidi ad una guida non abilitata, perde tutte le garanzie e i diritti del caso visto che non è ammesso reclamo, né è prevista alcuna polizza di rimborso. Il consiglio, quindi, è verificare se il Cicerone di turno sia munito di autorizzazione ricordando che qualunque altro titolo, anche concesso da pubbliche amministrazioni che non sia conforme alla legge regionale, e benché meno se rilasciato da associazioni e privati, non è valido.
