Meno turisti in Salento, estate flop? Ogni stagione è una storia a sé

Flop del turismo in Salento? Non è proprio così, sono cambiate alcune dinamiche ma non sempre i numeri esorbitanti determinano il successo di una stagione estiva. Vediamo perché

Flop del turismo nel Salento? Parliamo numeri alla mano. Il record assoluto dell’estate 2021 resiste, il 2022 non è riuscito a battere quei numeri clamorosi, senza precedenti ma evidentemente anche senza susseguenti.

L’anno scorso il turismo salentino costituì un unicum nelle dinamiche dell’industria della vacanza, si usciva da 8 mesi di coprifuoco serale e notturno a causa delle restrizioni per la pandemia da covid-19, si aveva voglia di libertà, di vacanza, di spostarsi fisicamente ma i postumi dei meccanismi epidemiologici e la fase acuta della vaccinazione di massa suggerirono un turismo interno, nazionale, pressoché endemico. E così tutti gli italiani decisero di fare le vacanze in Italia, principalmente al Sud, principalmente in Puglia, principalmente in Salento, territorio che nell’agosto 2021 divenne la prima metà turistica italiana e una delle più gettonate d’Europa.

Quest’anno gran parte dei viaggiatori ha scelto, potendolo fare con maggiore sicurezza, mete d’oltreconfine, organizzando la vacanza in Grecia, in Turchia, in Croazia, in Spagna e determinando una naturale anche se inaspettata inversione di tendenza. Ci sono molti turisti dal nord Italia qui da noi, meno turisti endemici, e si sono fatti attendere o sono quasi del tutto mancati i turisti napoletani (tra i più grandi viaggiatori al mondo) e quelli del nord della Puglia che costituiscono per la provincia di Lecce il più consistente serbatoio turistico.

A questo aggiungiamo, con vena critica, un’offerta a volte scadente o pretenziosa a livello di ristorazione e un territorio che dopo due anni di abbandono causa pandemia non è bellissimo a vedersi, specie in alcune realtà di campagna, trascurate o del tutto abbandonate. Da qui però a dire che il Salento non tira più ce ne passa eccome. Di certo occorrerebbe una più consapevole programmazione, pensata in anticipo, per sottrarre quote importanti di offerta all’improvvisazione e al fai da te.



In questo articolo: