Tutta la città in piazza per salvare l’Ospedale ‘San Giuseppe’ di Copertino

Secondo indiscrezioni, pare che il governatore Michele Emiliano abbia deciso il declassamento del nosocomio copertinese ad ospedale di base, con soli 72 posti letto, chiudendo i principali reparti.

Un'intera città si mobilita in difesa dell'ospedale. Alla vigilia dell’approvazione del nuovo Piano di riordino ospedaliero da parte della Regione Puglia, le forze politiche, le rappresentanze sindacali, le associazioni e i cittadini si incontrano in un'assemblea pubblica convocata per domani 24 febbraio al fine di valutare azioni comuni e prendere posizione per salvare l’Ospedale "San Giuseppe da Copertino".

Dalle ultime indiscrezioni provenienti da Bari, pare che il governatore Michele Emiliano abbia deciso il declassamento del nosocomio copertinese ad ospedale di base, con soli 72 posti letto, chiudendo i principali reparti e destinando di fatto la struttura ad una prossima e definitiva chiusura. È bastata una notizia ancora non certa, seppur abbastanza probabile, perché si scatenasse il fermento in città.

«Le notizie circa il futuro del nostro Ospedale – ha dichiarato il sindaco di Copertino, Sandrina Schitodestano grande preoccupazione. Sin dal primo giorno del mio mandato ho tenuto contatti con le Istituzioni preposte e ho cercato, per quanto attiene alle responsabilità che mi competono, di seguire con attenzione ogni passaggio sul piano di riordino ospedaliero dal piano Pentassuglia, alle indiscrezioni ondivaghe di questi mesi, fino alle notizie di stampa di queste ore. Sono convinta da sempre che sui temi, qual è quello della salute, non ci si possa, né ci si debba dividere. Non fa bene a nessuno e non porta vantaggi alla collettività. Credo fermamente in una Copertino comunità e finché potrò, lavorerò per unire. Alle battaglie solitarie, preferisco da sempre una vittoria senza primogeniture e di tutti e una fatica condivisa. Ringrazio da subito chi condividerà questo spirito, i partiti politici, al di là dei colori, come anche le sigle sindacali ed ogni singolo cittadino che, abbandonando per un momento posizioni personali, partecipi alla battaglia comune».

Già da tempo l'ospedale di Copertino aveva un futuro sempre più incerto. Si parlava di ridimensionamento già dopo i tagli avvenuti tra il 2005 ed il 2010 a cui sono seguiti dei tentativi di stabilizzazione riaprendo qualche reparto seppur con una carenza cronica di personale sanitario. Infine, tra la Finanziaria 2010 e le riforme dell’anno successivo, l'ipotesi di chiusura si è fatta sempre più concreta non solo per il nosocomio copertinese ma tutti gli ospedali in condizioni similari.
Sul piano di riordino ospedaliero è intervenuto anche il consigliere Mauro Valentino che si è scagliato contro la dirigenza del Pd locale colpevole, a suo dire, di aver taciuto sulla delicata questione nella campagna elettorale dello scorso anno per il rinnovo del Consiglio regionale.

«Molti di coloro che oggi parlano fingendo di strapparsi le vesti – dichiara Valentino – ieri sostenevano proprio chi affossava il nosocomio copertinese. Ed ora dobbiamo assistere anche a tutte queste belle lacrime di coccodrillo che stanno già invadendo la politica copertinese, subito pronta a fare una speculazione politica sul tema quando dovrebbe solo tacere. Che fine hanno fatto i fedelissimi di Emiliano che fino all'altro giorno si pavoneggiavano per le vie della città asserendo di essere spesso e volentieri compagni di pranzo del governatore pugliese? Ed ora che il governo Renzi, con i suoi tagli alle Regioni, ha dato il colpo di grazia, con chi ce la vorremmo prendere? Con l’attuale amministrazione comunale e con qualche assessore regionale? Oppure con quel Pd che gestisce la sanità pugliese da oltre dieci anni e che ha iniziato con i tagli e le riforme che adesso stanno spingendo la Regione ad una nuova ondata di chiusure, a quanto pare, inevitabile? È anche opportuno ricordare, a chi fa orecchie da mercante, che due piedi in una scarpa, furbescamente, non ci possono stare». 



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