In un contesto in cui il capitalismo appaiono, assieme alle lobbies, le armi vincenti per accedere al profitto, c’è ancora chi tenta di rovesciare questo sistema indolente e selettivo ripartendo dagli antichi valori, oramai affossati. Eliminare le discriminazioni di genere e la povertà estrema, oltre che combattere malattie trasmissibili come HIV e AIDS (la principale causa di morte per le donne tra 15 e 44) rappresentano questi gli obbiettivi dell’associazione "ONE", da raggiungere entro il 2030. "ONE" è un’organizzazione sostenuta da oltre 7 milioni di membri che opera con campagne e attività di sensibilizzazione in tutto il mondo al fine di mobilitare l’opinione pubblica, aumentaNDO gli investimenti per l’agricoltura e l’alimentazione. A tal proposito, chiede ai governi maggiore trasparenza nei programmi di lotta alla povertà.
In vista dei prossimi Campionati Europei di calcio 2016 – che si svolgeranno in Francia – 250 “Youth Ambassadors” hanno realizzato nel centro parigino un enorme campo da calcio per sottolineare il sessismo della povertà.
Chiara De Carlo, membro degli “Youth Ambassadors” dichiara:“Noi Youth Ambassadors abbiamo un messaggio per i politici: vogliamo azioni concrete per costruire un mondo migliore e con meno ingiustizie. Siamo andati a Parigi per incontrarli e portare il nostro messaggio di persona. La percentuale di persone che vive nella povertà estrema si è ridotta del 66% tra il 1990 e il 2012, in buona parte grazie alla cooperazione allo sviluppo. Siamo a buon punto, ma possiamo raggiungere l’obiettivo di eliminare la povertà estrema solo se i leader del mondo daranno priorità ad investimenti verso ragazze e donne”.
Un summit a sfondo politico, quello avvenuto tra One e leader politici, per richiedere un aiuto finanziario. Le parole dell’ amministratore delegato di One, Adrian Lovett circa l’impegno che i giovani stanno dedicando a tale causa: "Questa generazione può essere, ed infatti sarà la prima a vedere la fine della povertà estrema. Da Parigi a Lagos, passando attraverso Berlino, Roma, Bruxelles, L’Aia, Dublino e Londra la mobilitazione dei nostri giovani ambasciarori è enorme. I leader del mondo non possono ignorarla”.
In attesa che gli spalti si riempiano, e che le strade si colmino di tifosi in festa, l’associazione ONE ha già deciso di dare un calcio alla povertà.
di Elena CORSINI e Michele MADARO
