Università del Salento, riassegnati 49 milioni del Piano per il Sud. Al via gli interventi per l’edilizia universitaria

Un risultato importante che è diventato realtà grazie alla collaborazione interistituzionale tra Ministero, Regione e Università.

Chi frequenta gli edifici dell’Università del Salento sa bene, purtroppo, che una semplice pioggia o un nubifragio può mettere in crisi i soffitti di biblioteche ed aule. Gli studenti salentini non sono nuovi ad episodi di questo genere: acqua sui banchi, secchi sul pavimento a raccogliere l’acqua piovana.

Ma tutto questo sta per cambiare grazie all’arrivo di fondi riassegnati al polo salentino, destinati in buona parte proprio alla manutenzione degli edifici. L’Università del Salento ha, infatti, ottenuto la riassegnazione dei 49 milioni di euro del Piano per il Sud. A darne notizia sono stati proprio il Ministro per il Sud Barbara Lezzi e il Rettore uscente dell’ateneo leccese Vincenzo Zara, a seguito di un iter che ha avuto fine nella riunione del Cipe a Palazzo Chigi, di appena qualche giorno fa.

Una conclusione positiva dopo un percorso certamente lungo e faticoso che porterà non pochi vantaggi alla università del capoluogo. “Sono entusiasta della conclusione positiva di questa vicenda – commenta il Rettore Zara. “Oggi si chiude un iter lungo e complesso che ha visto un impegno corale di Università, Regione Puglia e Ministero, di cui siamo orgogliosi. A questo proposito, il mio personale ringraziamento va alla Ministra Lezzi, per l’impegno profuso e per l’estrema celerità con cui ha permesso che finalmente venissero sbloccati i fondi”.

Di tutti i fondi riassegnati all’Unisalento, 18 milioni saranno destinati a nuova edilizia, mentre ben 31 milioni di euro sono per manutenzione del polo urbano ed extraurbano.

Tra i nuovi edifici, la rimodulazione dei fondi prevede la realizzazione di una struttura didattica scientifico-tecnologico con grandi aule studio e laboratori. A questo si aggiunge anche la realizzazione di un edificio destinato a ospitare laboratori attrezzati. Tutti fondi che certamente permetteranno interventi adeguati, a tutto vantaggio della comunità accademica.

“Questo risultato rappresenta il frutto di una collaborazione interistituzionale importante, che ha visto insieme Ministero, Regione, Università, ma anche singoli soggetti che, indipendentemente dall’appartenenza politica e dal ruolo, hanno lavorato per il recupero delle risorse”, conclude Zara.



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