
Si è insediato, questa mattina, il nuovo procuratore capo di Lecce, Ludovico Vaccaro, 64enne, che dal 2017, aveva rivestito lo stesso incarico nella sua Foggia.
Vaccaro è stato votato all’unanimità, nel mese di gennaio, dal plenum del Csm, quale Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Lecce, con competenze anche su Brindisi e Taranto.
Presso l’aula magna “Vittorio Aymone” della Corte di Appello del tribunale di viale de Pietro, si è tenuta in mattinata la cerimonia, presieduta dal presidente della Corte di Appello, Roberto Carrelli Palombi che ha dato il benvenuto a Vaccaro ed ha invitato tutti ad un momento di raccoglimento per ricordare Papa Francesco, deceduto nella mattinata del lunedì dell’Angelo.
Nell’ottobre scorso, la quinta commissione del Csm aveva indicato Ludovico Vaccaro, all’unanimità, per l’incarico, vacante dall’estate scorsa, dopo che Antonio Maruccia aveva terminato il mandato.
Ludovico Vaccaro ha esercitato, nel corso della sua lunga carriera di magistrato, funzioni direttive requirenti di primo grado, presso le Procure di Larino e Foggia, con lusinghieri risultati. Quanto, in particolare, alla direzione dell’Ufficio foggiano, si legge nel parere del Csm: “i dati statistici relativi all’andamento dei flussi di lavoro, costituiscono dimostrazione obiettiva delle capacità dirigenziali del candidato il quale, in breve tempo, ha sensibilmente ridotto l’arretrato dell’Ufficio”.

Erano presenti ieri alla cerimonia anche il procuratore capo di Lecce, Giuseppe Capoccia, il procuratore generale di Bari, Leonardo Leone De Castris e il procuratore capo di Bari, Roberto Rossi.
L’Ordine degli avvocati di Lecce (presidente Antonio De Mauro) attraverso la consigliera, Annarita Marasco, ha espresso la propria disponibilità a collaborare “per garantire le libertà dei cittadini”.
Tra gli interventi da segnalare, quello dell’avvocato generale Giovanni Gagliotta che ha annunciato l’arrivo a Lecce, a giugno, di cinque magistrati della procura generale della Lettonia, per un progetto di rilevanza internazionale.
Vaccaro, durante il suo intervento ha sottolineato: “Trovo offensiva l’idea che l’appartenenza alla medesima carriera porti i giudici ad essere in qualche modo più propensi alle richieste del pubblico ministero”. Ed ha aggiunto “l’unica conseguenza dell’appartenenza alla stessa carriera è la comune cultura della giurisdizione che è difesa dei diritti delle persone”. Ed ha sottolineato l’importanza di “applicare la legge nella cornice della carta costituzionale”. Non solo, tra le priorità quella di avere con l’avvocatura “un rapporto di leale e fattiva collaborazione ciascuno dalla propria prospettiva, poiché la diversità è ricchezza”.

Vaccaro ha poi sostenuto: “Saremo una squadra unita. Viviamo in una società complessa in cui la giustizia deve confrontarsi con nuove sfide”. Ed ha fatto riferimento alle difficoltà riscontrate dal personale amministrativo, di fronte al malfunzionamento del processo penale telematico.
Ed ha aggiunto: “Serve una magistratura vigile ed una giustizia capace di garantire i processi in tempi brevi ed un sistema equo ed efficiente”.
Anche Vaccaro ha voluto ricordare Papa Francesco, attraverso le sue stesse parole, pronunciate nel febbraio del 2019 durante un’udienza di Anm, con riferimento ad una frase, in particolare: “Uno sguardo attento alla persona e alle sue esigenze riesce a cogliere la verità in modo ancora più autentico”.