Viaggio nella povertà. A Lecce i riflettori de ‘La Vita in Diretta’

Le telecamere della nota trasmissione di RaiUno, ‘La Vita in Diretta’, hanno raggiunto Lecce per raccogliere il racconto delle persone che stanno vivendo un momento di difficoltà a causa della crisi economica.

Difficile raccontare tutte le sfaccettature della povertà che ha messo in ginocchio centinaia e centinaia di famiglie, ma anche i giovani. Aumentano, anno dopo anno, le persone che non riescono ad arrivare a fine mese, che non possono permettersi le spese essenziali figuriamoci gli ‘sfizi’, che non hanno la possibilità di pagare le bollette, che riducono fino all’osso la lista della spesa e persino quella dei farmaci. Il lavoro non c’è…e se c’è non basta ad affrontare la quotidianità.
 
Anche Lecce, che ha sempre dato l’immagine di una città che offre una buona qualità della vita, nell’ultimo periodo è stata travolta dagli effetti della crisi economica. Sono disoccupati nella maggior parte dei casi, pensionati, ma anche "working poors", uomini e donne che lavorano, hanno una famiglia, un impiego, ma un reddito troppo basso per gestire le tante esigenze economiche.
 
Storie, anzi disperate richieste di aiuto che finiscono sulle prime pagine dei giornali locali e che spesso, superano i confini toccando il cuore dell’Italia intera. E sono proprio su queste storie che si sono accesi i riflettori de ‘La vita in diretta’. I giornalisti della trasmissione televisiva del pomeriggio di Rai Uno – accompagnati da Tommaso Prima, presidente dell’Associazione Pronto Soccorso dei Poveri – hanno intrapreso un viaggio nella povertà del capoluogo barocco ascoltando i racconti di chi non riesce a far quadrare i conti.
 
Come la storia di una coppia di Lecce che ha deciso di vendere le fedi per pagare le bollette e fare la spesa. Tre bocche da sfamare e un mare di problemi avevano spinto i due a rinunciare anche al simbolo di quell’amore che dura da 30anni. In quel caso, il titolare di un Compro-Oro commosso dal racconto, aveva deciso di donare ai coniugi due anelli nuovi.
 
Ma anche il dramma vissuto da Ugo Mennuni,il 70enne che urlò  “Guardate come rischia di morire dignitosamente un cittadino 70enne di Lecce”. L’anziano, infatti, viveva all’interno della sua vettura parcheggiata in via Giovanni Paolo II insieme all’inseparabile cagnolina, ma d’estate con temperature vicine ai 40 gradi le lamiere del suo furgoncino bianco non funzionante hanno rischiano seriamente di trasformarsi in una trappola mortale. 



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